In New York, Lincoln Center e Brooklyn Museum come rifugi in estate

Con l’estate prevista come la più calda in assoluto che ci attende, molte persone cercano un sollievo temporaneo dalle estreme condizioni delle ondate di calore, come è già successo questo mese, in luoghi insoliti: musei e istituzioni culturali.

A New York, tre delle istituzioni culturali della città sono state scelte per combattere lo stress derivato dal caldo, funzionando come centri di raffreddamento. Questi spazi pubblici e privati sono resi disponibili per aiutare le persone a gestire queste condizioni estreme, senza costi. Quest’anno, il Lincoln Center, il Brooklyn Museum, e il Museum of the City of New York faranno parte di un nuovo programma cittadino iniziato lo scorso 18 giugno.

Tutte e tre queste istituzioni fanno parte del Gruppo di Istituzioni Culturali, composto da 34 organizzazioni che si trovano in edifici di proprietà della città; tra le altre CIGs troviamo il Metropolitan Museum of Art, l’American Museum of Natural History, MoMA PS1, il Bronx Museum of the Arts e il Queens Museum.

Lo scorso mese, il sindaco Eric Adams e la New York City Emergency Management (NYCEM) hanno annunciato l’iniziativa “Batti il calore”, che offre suggerimenti per mantenerci freschi. Tra questi suggerimenti c’è la visita ad uno dei più di 500 centri di raffreddamento distribuiti nei cinque distretti cittadini. Questi centri, raffrescati dall’aria condizionata, vengono attivati durante le ondate di calore, che la città definisce come due o più giorni superiori a 35º C o un giorno oltre i 38º C. I centri di raffreddamento sono gratuiti e aperti a tutti, anche se gli orari di apertura variano a seconda del posto. Quest’anno l’iniziativa “Batti il calore” porta con sé una nuova funzionalità, la Mappa delle Opzioni di Raffreddamento, che permette ai newyorkesi di trovare il centro di raffreddamento più vicino a loro, cercando per posizione o parola chiave.

Offrendo un sollievo temporaneo dal calore, questi centri possono anche essere di grande aiuto per le persone a basso reddito che potrebbero non avere accesso all’aria condizionata o essere preoccupate per l’aumento del costo della bolletta elettrica durante l’estate, nonché per le persone senza dimora, per le quali l’accesso a queste strutture può essere vitale. Inoltre, i centri di raffreddamento possono ridurre il carico sulla rete elettrica della città.

Lo scorso anno, il Brooklyn Museum è stato l’unica istituzione culturale destinata a essere un centro di raffreddamento, assieme a centri per anziani, centri comunitari e strutture NYCHA, tra gli altri. La città ha anche stretto una partnership con Petco per rendere disponibili centri di raffreddamento adatti anche agli animali domestici.

“Siamo orgogliosi di servire come centro di raffreddamento per le nostre comunità locali quest’estate”, ha dichiarato Kimberly Panicek (KP) Trueblood, presidente e chief operating officer del Brooklyn Museum. “Le nostre porte sono aperte per offrire un ambiente confortevole e sicuro dove i residenti possono sfuggire al caldo, godere delle nostre mostre, e sperimentare le arti in uno spazio cool e accogliente. Siamo impegnati a sostenere la nostra comunità in ogni stagione e non vediamo l’ora di offrire un rifugio dal sole estivo.”

L’importanza dei centri di raffreddamento è ancor più marcate quest’anno, alla luce delle temperature record registrate lo scorso anno e in previsione di un’estate ad altissime temperature. Un modo per renderci conto della realtà dei nuovi eventi climatici estremi causati dal cambiamento climatico. L’iniziativa “Batti il Calore” offre quindi alla gente più opzioni per far fronte a questi eventi.

Jerry Gallagher, COO del Museum of the City of New York, si è detto lieto di partecipare all’iniziativa. “Per noi è stata una decisione facile. Cerchiamo sempre di aiutare e sostenere la nostra comunità locale e offrire assistenza ogni volta che è possibile, sia attraverso le nostre mostre, i nostri programmi, sia collaborando con la città per iniziative come questa”. Tale impegno manifesta l’importanza del ruolo sociale delle istituzioni culturali, non solo luoghi dell’arte e dello spirito, ma anche concrete risorse per la cittadinanza.

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