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La mostra “María Blanchard, Una pittrice nonostante il Cubismo” al Museo Picasso Málaga rappresenta un importante momento di riconoscimento per María Blanchard, artista nata a Santander nel 1881 e trasferitasi a Parigi all’alba del XX secolo. La retrospettiva, curata da José Lebrero Stals, offre una panoramica cronologica delle diverse fasi della vita artistica di Blanchard, sottolineando la ricchezza simbolica, l’impegno sociale, la complessità formale e il carattere innovativo del suo lavoro.
Durante la sua carriera relativamente breve, Blanchard si è distinta come la prima donna in Spagna ad adottare sistematicamente l’approccio cubista per costruire immagini. Questa tecnica le ha permesso di unire motivi geometrici e una simultaneità abile di punti di vista, conferendo un carattere unico tanto alle immagini più astratte del suo primo periodo quanto alle composizioni figurative post-cubiste prodotte dopo il 1920.
Il repertorio tematico di Blanchard, incentrato su scene di madri con bambini, interni domestici, bambini e donne al lavoro, riflette una profonda preoccupazione per la vulnerabilità della condizione umana e la potenza evocativa delle emozioni. Questi temi sono esaltati dalla sua impeccabile maestria tecnica e da un evidente interesse per la storia e la tradizione della pittura europea.
L’esposizione comprende 85 opere tra dipinti a olio, pastelli e disegni. Tra le opere prestate per l’evento spiccano “Ragazza alla Prima Comunione” (1914), “Signora con Ventaglio” (1913-16), “La Boulonnaise” (1922-23) e “La Chiromante” (1924-25). In aggiunta, il pastello su carta “Ragazza alla finestra aperta” (1924) è esposto per la prima volta fuori dal Regno Unito da quando è stato acquisito dall’Istituto Courtauld di Arte di Londra negli anni ’30. L’esposizione include anche due opere di Blanchard mai esposte precedentemente: “Pranzo” (1922) e “Ragazza con un braccialetto” (1922-23).
Accanto alla mostra, il Museo Picasso Málaga ha pubblicato un catalogo intitolato “María Blanchard. Una pittrice nonostante il Cubismo”, disponibile sia in edizione inglese che spagnola. Il catalogo, ricco di oltre 200 pagine completamente illustrate, include testi di José Lebrero Stals, Andrea Weiss, Griselda Pollock, Xon de Ros e Paula J. Birnbaum, oltre a una biografia compilata dalla dottoressa María José Salazar, specialista dell’opera di María Blanchard, e brevi estratti di testi di Ramón Gómez de la Serna, Gerardo Diego, José Bergamín, André Lothe e Federico García Lorca. Il catalogo è acquistabile presso la libreria del museo o tramite ordinazione via email.
Parallelamente all’esposizione, il museo ha organizzato un programma culturale ed educativo continuativo, comprendente una serie di incontri che vedranno la partecipazione del curatore della mostra, José Lebrero, e di esperti riconosciuti come la storica dell’arte María José Salazar; Xon de Ros, professore all’Università di Oxford; e Paula Birnbaum, professore di storia dell’arte e studi museali all’Università di San Francisco. Sono previsti anche un nuovo ciclo di “Conversazioni con…”, che offrirà una visita guidata della mostra a cura di specialisti come Belén Torregrosa, professore associato all’Università di Navarra, e Lorea Alfaro, artista e docente presso la Facoltà di Belle Arti dell’Università del Paese Basco.
Per i giovani visitatori, il dipartimento delle attività culturali ed educative del museo propone uno spettacolo di burattini e una sessione di narrazione il 25 maggio, nonché i consueti laboratori estivi a luglio, in questa occasione basati sulla mostra di María Blanchard. Per la comunità educativa sono previste visite partecipative adatte a diversi livelli di istruzione, sessioni di formazione per insegnanti e il progetto “Blanchard oggi”, che mira a generare sinergie tra il museo e i giovani in collaborazione con la facoltà di Storia dell’Arte dell’Università di Malaga.
