Il prossimo 3 luglio, la pittrice Katia Papaleo, membro di The Perceptive Group, sarà protagonista di un approfondimento critico al Padiglione Grenada alla sessantesima edizione della Biennale d’Arte di Venezia, presso il Palazzo Albrizzi-Capello. Papaleo è conosciuta per le sue opere che si contraddistinguono per un’intensa poesia visiva, capace di evocare profonde emozioni grazie all’uso di colori definiti e vivi ed elementi impressionisti e surreali.
L’opera di Katia Papaleo si distingue per un cromatismo deciso, dove la materia sulla tela mantiene un sapore impressionista con echi che richiamano Leonid Afremov. Le sue composizioni partono spesso da un disegno essenziale, che riflette una visione del reale ridotta all’essenza, per poi evolvere gradualmente in un’astrazione di stampo surreale. Questo processo di trasformazione permette all’artista di esplorare territori onirici e di creare immagini che sfidano le convenzioni della percezione visiva.
Un altro aspetto rilevante nella produzione di Papaleo è la sua attenzione alla simbologia. Le sue opere sono cariche di simboli che permettono di comunicare complessità emotive e intellettuali senza bisogno di parole. Questa connessione con il visitatore supera le barriere linguistiche e culturali, creando una mescolanza in cui non esistono gerarchie. Religioni, miti e animali fantastici convivono armoniosamente, posizionati gli uni accanto agli altri in un dialogo visivo che invita alla riflessione e alla scoperta.
L’artista offre mondi nuovi attraverso una tavolozza intensa ma al contempo soffusa, evocando atmosfere fiabesche che rivelano una comunanza con la ricerca misteriosa di Odilon Redon. Le sue opere sono caratterizzate da una qualità onirica, dove il colore e la forma si combinano per creare visioni che sfuggono alla realtà quotidiana. In questa dimensione fiabesca, Papaleo invita il pubblico a esplorare nuove realtà e a immergersi in un universo di simboli e immagini che stimolano l’immaginazione e la riflessione.
