Gina Venneri

3 written articles
Storica dell’arte (e) attivista calabrese. Oltre all’irrefrenabile passione nei confronti della scultura cimiteriale e dei recinti funerari, focus della sua ricerca accademica, Gina nutre uno spiccato interesse verso gli interventi d’arte pubblica – dalla street art, performances multimediali, installazioni projectbased e site-specific – finalizzati alla rigenerazione urbana e allo stimolo di processi partecipativi comunitari. Ha lavorato come responsabile della comunicazione e delle relazioni pubbliche per il festival multidisciplinare ReVision Factory, come content creator per la divulgazione del patrimonio storico-artistico e curato collettive artistiche per conto di ARCI Cosenza, mossa dalla convinzione che le arti visive siano lo strumento più potente di promozione e inclusione sociale. Svolge, attualmente, un dottorato di ricerca. Il suo pensiero condensato in una frase: «when you have a cause, the best way to express yourself is artistically», Hani Abbas.

Persistenza della morte e immaginario cimiteriale in Mare Fuori

Il prison drama più amato dallə adolescentə e non solo, stabilisce in maniera costante un canale di comunicazione emotivo che invita a riflettere sull’effimero e sull’eterno tramite l’ambientazione cimiteriale

Il corpo e il rituale del lamento nella perfomance di Valentina Medda

La performance, diventata multimediale, è entrata a far parte della collezione permanente del MAMbo – Museo d’Arte Contemporanea di Bologna.

La corporeità e i suoi confini nelle ceramiche di Shary Boyle

Lorenzo Marroni, aka Maqced debutta a Venezia con la mostra "ABELE", inaugurata il 27 gennaio e in programma fino al 25 febbraio 2024.

Nessun Articolo da visualizzare