La fotografia di Kristian Schuller

Moda, arte e bellezza nella fotografia pubblicitariamente corretta di Kristian Schuller.

Il fotografo Kristian Schuller intrecciando moda, arte e bellezza racconta un mondo visionario, fantastico e pieno di gioia di vivere.

Kristian Schuller, Butterfly, 2010. Courtesy Atelier Jungwirth
Kristian Schuller Butterfly 2010 Courtesy Atelier Jungwirth

L’ARTISTA

Kristian Schuller, nato in Romania nel 1970, รจ un fotografo di moda che esprime con energia, passione e squisito senso estetico la propria creativitร . Il suo percorso artistico รจ segnato da due grandi passioni: la moda e la fotografia. Tuttavia, dopo aver studiato fashion design allโ€™Accademia delle Belle arti di Berlino, dove ebbe la fortuna di avere come insegnante Vivienne Westwood, decide di dedicarsi completamente alla fotografia. Inizia, cosรฌ, la sua carriera da fotografo a 27 anni, lavorando per le piรน importanti testate di moda internazionali, tra cui โ€œElleโ€, โ€œFrench Revueโ€, โ€œVogueโ€ e โ€œHarperโ€™s Bazaarโ€.

UN IMMAGINARIO INTENSO E TEATRALE

Figlio di un drammaturgo e direttore teatrale, Schuller รจ cresciuto sul palcoscenico. Lโ€™amore per il teatro, gli attori e la narrazione di storie hanno profondamente influenzato il suo modo di progettare le fotografie. In esse lโ€™abito e la donna sono sempre collocati in uno scenario, che รจ parte integrante delle storie straordinarie, visionarie e oniriche che lโ€™artista costruisce. Le sue immagini forti, sensuali, piene di bellezza, ottimismo e dai colori brillanti emozionano perchรฉ offrono una via di fuga dalla realtร , un sogno, un modo differente di guardare quello che รจ costantemente sotto i nostri occhi.

Kristian Schuller, Cage, 2012. Courtesy Atelier Jungwirth
Kristian Schuller Cage 2012 Courtesy Atelier Jungwirth

COMPOSIZIONI IN EQUILIBRIO TRA ARTE E MODA

Schuller incarna quellโ€™anima della fotografia di moda che subordina il soggetto ai valori visivo-formali dellโ€™immagine, in cui sono evidenti i riferimenti alle principali avanguardie artistiche, tra cui Surrealismo, Metafisica e Optical Art. Erede dello sperimentalismo di Man Ray, lโ€™artista tratta il corpo come una tela su cui dipingere visioni estreme di metamorfosi colorate e piene di energia dove le doppie esposizioni, i contrasti, i tagli netti e gli ingrandimenti ci trasportano in un mondo da sogno ricco di fascino e surreale bellezza. Allievo del grande fotografo Christian Gundlach, da questโ€™ultimo Schuller ha imparato lโ€™amore per la tecnica raffinatissima e lโ€™attenzione ai dettagli, alle forme e allโ€™equilibrio della composizione.

Kristian Schuller, Powder Explosion II, 2010. Courtesy Atelier Jungwirth
Kristian Schuller Powder Explosion II 2010 Courtesy Atelier Jungwirth

UN MONDO A COLORI

Emblematica dello stile di Schuller รจ la serie Circus del 2010 in cui i corpi delle modelle interagiscono con uno scenario da sogno e raccontano la gioia di vivere attraverso abiti e tessuti straordinari, che indossano con apparente naturalezza mentre si cimentano in complicate acrobazie. Schuller trasforma il circo in una metafora della moda, due mondi di eccessi, stravaganza, divertimento, maschere e follia in cui si fondono immaginari onirici e stranianti.

Ottimismo e passione per la vita sono protagonisti anche delle immagini realizzate per il calendario Campari nel 2013, in cui Schuller affronta il tema della superstizione esorcizzandola. In queste fotografie immortala la bellissima e radiosa Penelope Cruz mentre cammina sotto una scala o incontra gatti neri e specchi rotti apparendo fiduciosa e sicura di sรฉ.

Dando colore alle immagini della sua fantasia e con il suo linguaggio cosรฌ pubblicitariamente corretto Schuller prova a sconfiggere il pallore che come unโ€™atmosfera nebbiosa ci avvolge e che ha contraddistinto la sua infanzia, trasformando la bellezza in una qualitร  che stimola lโ€™intelligenza a scoprire il segreto in cui si cela.

Kristian Schuller Penelope Cruz per Campari 2013 Courtesy lArtista

Immagine di copertina: Kristian Schuller, Circus II, 2010. Courtesy Atelier Jungwirth

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