Le copie nell’arte dal Rinascimento ad oggi

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Abbiamo letto in questi giorni del caso inerente un dipinto scomparso dell’artista Rutilio Manetti e che vedrebbe coinvolto anche l’onorevole Sgarbi. È stata avanzata, dallo stesso critico, l’ipotesi che la tela trafugata sia una copia dello stesso pittore o della sua bottega.

Il mondo dell’arte pullula di repliche in quanto il concetto stesso di “copia”, che si differenzia da quello di  “falso”, muta nel tempo.

Hygea, copia romana da originale greco del III sec. ac

L’uso di riproduzioni di originali famosi, in pittura e in scultura, si diffonde soprattutto a partire dal periodo ellenistico, quando l’espressione artistica acquisisce un proprio valore estetico e un’identità autonoma rispetto allo scopo per cui era stata creata, ovvero rituale magico, sacrificale o liturgico. Fin dall’età romana e di conseguenza per tutto il Medioevo, e ancora durante l’Età Moderna, la copia è stata mezzo di divulgazione di modelli, occasione preziosa di dare, a chi ne fosse interessato, opportunità di lettura interpretativa di opere esemplari in un contesto storico-sociale in cui l’originalità non era un valore primario, né copiare era considerato disdicevole.

Gli antichi, infatti, non ebbero un concetto della proprietà intellettuale simile al nostro copyright. L’unico metro per valutare una pittura o una scultura era quello della téchne, ovvero dell’abilità artigianale. Il copista era uno artigiano che non faceva un lavoro diverso da quello dell’artista da cui copiava, e dunque firmava serenamente la copia col suo nome, limitandosi ad aggiungervi “epoiei”, “epoiesen” (fece), esattamente come lo scultore che aveva realizzato il cosiddetto originale. Gli artisti, dunque, erano dei veri e propri artigiani, e i loro studi, delle botteghe dove il tutto era basato sul dipingere per una specifica committenza.

La bottega dell’artista, Jacques de Claeuw

Ed è proprio su questo concetto che dobbiamo soffermarci. Il concetto di “bottega” del tempo, infatti, potrebbe essere tranquillamente paragonato a quello di una piccola azienda odierna. Vi erano gli allievi che preparavano il disegno, i pittori che dipingevano alcune figure, altri addetti ai “paesaggi” e, solamente in ultimo, interveniva il maestro apportando correzioni e integrazioni. Si lavorava spessissimo su cartoni preparatori precedentemente, in modo tale da poter accelerare l’esecuzione e, di conseguenza, la consegna.Importante sapere che tali cartoni giravano non solo nell’atelier di produzione, anzi, sovente circolavano in diverse scuole e regioni. Per questo è facile trovare, ad esempio, un dipinto in cui scorgiamo la medesima posa dell’Immacolata Concezione di Pietro da Cortona, in dipinti anche di epoche successive. Potremmo citare, ad esempio, anche il pittore settecentesco napoletano Pietro Bardellino, famoso copista del suo maestro Francesco De Mura. 

Francesco Melzi (attribuito), Madonna col Bambino, san Giovannino e un angelo (Vergine delle Rocce del Borghetto), 1517-1520, tempera e olio su tela, 198 x 122 cm Milano, San Michele sul Dosso, Congregazione Suore Orsoline – particolare

Sarà alla fine del XV secolo che subentrò la coscienza dell’individualità artistica e quindi la non “correttezza etica” della realizzazione di copie. Ma le copie fedeli di opere famose erano sempre molto richieste, tanto che alcuni pittori furono infatti più copiati di altri. Pensate che si contano attualmente oltre sessanta copie antiche della Gioconda e più di quaranta della Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci. Sono arrivate così a noi opere realizzate da Rubens copiando Raffaello, da Watteau copiando Rubens, da Manet copiando Delacroix e da Degas, quest’ultimo bravissimo copista di molti altri maestri. Alla luce di ciò non sembrerebbe per nulla strano, dunque, che dell’opera manettiana possano circolare più copie dipinte dallo stesso autore o dalla sua bottega, considerando anche che le due tele presentano misure diverse e alcune differenze iconografiche. Ma del resto non siamo noi a doverci occupare di questo specifico caso.

Dott.ssa Maria De Lorenzo
Perito ed Esperto d’arte in ambito civile e penale al tribunale di Matera
https://dottmariadelorenzo.wixsite.com/website

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