La Testa di Moro è un oggetto che ha raggiunto lo status di simbolo grazie alla sua forza rappresentativa. Magda Masano la reinterpreta con “Folk”
Quando si parla di ceramica italiana uno dei primi riferimenti che saltano in mente è senza dubbio la Testa di Moro.
Elemento emblematico della tradizione artistica siciliana, nel tempo è diventato un oggetto di design amato in tutto il mondo e fonte di ispirazione per molti.
La leggenda della Testa di Moro
Le “graste”, come vengono chiamate in dialetto, hanno una storia antichissima.
Riguardo alla loro origine si narra che intorno all’anno 1000, periodo della dominazione araba in Sicilia, nel quartiere Kalsa di Palermo vivesse una bellissima ragazza.
La giovane era costretta a vivere relegata in casa a causa della gelosia del padre e, dunque, spendeva le sue giornate prendendosi cura dei suoi fiori.
La sua bellezza attirò l’attenzione di un giovane soldato Moro che la sedusse convincendola di essere il suo vero amore.
Ma quando scoprì che il suo amato sarebbe presto tornato in patria dove aveva lasciato moglie e figli, la ragazza gli tagliò la testa in preda alla gelosia.
In seguito, si dice che la fanciulla abbia utilizzato la testa decapitata come vaso in cui piantare il basilico, un’erba allora preziosissima, prendendosi cura della pianta ogni giorno e innaffiandola con le sue lacrime.
Così nasce l’iconografia della Testa di Moro.
La tradizione delle ceramiche
La leggenda spiega la nascita dei famosi vasi Testa di Moro prodotti a Caltagirone e in altre località di riferimento della ceramica sicula.
Solitamente, le graste sono prodotte in coppia: una rappresenta una bellissima fanciulla e l’altra un giovane dai tratti mediorientali con in testa un turbante.
I due protagonisti della tragica vicenda diventano simbolo della terra sicula: dei suoi colori, della sua bellezza, delle sue contaminazioni culturali, ma anche della sua storia di tragedia.
Un oggetto iconico
È forse proprio la capacità di questo oggetto di arredo di racchiudere l’affascinante complessità della Sicilia che lo ha reso un’icona nel design e nella moda contemporanei.
Sì può dire che la forza rappresentativa della Testa di Moro sia il suo tratto distintivo.
Come dimenticare la Collezione Primavera/Estate 2014 di Dolce & Gabbana dove questo oggetto è stato il fulcro creativo.
“Folk” della designer siciliana Magda Masano
Nulla può immortalare un prodotto artistico a status di simbolo meglio delle reinterpretazioni. È quello che fa la designer siciliana Magda Masano dal 2010 con il suo brand Folk.
Folk nasce da una tradizione di produzione artigianale che risale agli anni ’60 e Magda Masano è la terza generazione a portarla avanti.
Tra le collezioni presentate dal brand, le amatissime Teste di Moro Pop.
Lo storico complemento d’arredo viene reinterpretato con un linguaggio contemporaneo e fresco: disegno e decoro originali e un’insolita tinta unita, brillante, audace, miscelata direttamente dalla designer.
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