L’estate degli artisti (Pt.5)

Così Vincent van Gogh scrisse al fratello Theo in una delle sue lettere: “ti scrivo da Saintes-Maries-de-la-Mer sul mar Mediterraneo, che ha i colori di uno sgombro – in altre parole, sono colori cangianti – cioè, non devi sempre sapere se è verde o porpora – non puoi neppure sempre sapere se è blu – perché un secondo dopo i riflessi gli hanno dato delle intonazioni rosa o grigie. […] La spiaggia qui è sabbiosa, non ci sono scogliere o rocce come in Olanda, non ci sono dune e c’è più blu. […]”

Il mare fa pensare all’estate e l’estate fa pensare a colori caldi, luce diffusa, artisti di ogni epoca sono stati ispirati e affascinati da questa stagione, sinonimo di sospirate vacanze.

Cosa faranno gli artisti in estate la stagione più amata e attesa?

Tomoko Nagao

Tomoko Nagao

Reinterpreta il super-flat tramite i classici dell’arte: da Caravaggio a Botticelli. La sua filosofia si basa su una critica al consumismo di massa e ai disastri ambientali. Inoltre, nelle sue composizioni sono spesso presenti marchi delle grandi multinazionali, associati non di rado a fenomeni di costume e società, richiamo, a loro volta, non solo all’attualità, ma anche all’iconografia della pittura tradizionale giapponese.

Sono appena tornata da Taipei a Milano, e a Taiwan ho lavorato per una mostra che sarà nell’area di Tapei City. Non sono nuova del posto l’anno scorso una mia opera ispirata al Tiepolo, è stata posizionata all’interno della piazza dell’Arena di Taipei. L’opera, intitolata The Allegory of Taipei Dome (L’Allegoria della Cupola di Taipei), ha dimensioni di circa undici metri per undici, realizzata in ferro e resina epossidica, è come una specie di mosaico realizzato sul pavimento della piazza.

Nel frattempo, sto studiando anche i pittori fiamminghi come Hieronymus Bosch e Pieter Bruegel mi ispirerò a loro per un mio lavoro che si chiamerà Eden.

Continuerò i miei studi alternando, però, anche un po’ di riposo, ho in programma, insieme a mio figlio, di partire per una vacanza rigenerante andremo a Minorca.

Corrado Bonomi

Corrado Bonomi

Novarese, è uno degli esponenti di spicco del concettualismo ironico italiano. È in continua evoluzione e sperimentazione, ha fatto sue le sfumature del pop e del concettuale, con riferimenti all’estetica kitshc del contemporaneo.

Mi impongo di essere sincero al punto di dovermi vergognare…uno dei pochissimi vantaggi che il ruolo di artista riesce ad ottenere nel contesto della società è quello di essere svincolato da molte consuetudini comunitarie, tipo: orari e calendari. La questione sta nella contrapposizione tra le parole lavoro e vacanza. Per chi come me campa della propria creatività è difficile definire la propria condizione. Un pensiero, un’idea possono manifestarsi in qualsiasi momento. Dopo il pensiero di lavorarci diventa urgente come andare in bagno. Così si potrebbe affermare che un artista lavora sempre oppure che non lavora mai. Naturalmente dipende dai punti di vista, a me sembra di lavorare sempre. Le persone che mi conoscono sostengono che non abbia mai fatto nulla…

Comunque, questa estate farò come al solito…Ho sempre molte cose da finire e molte cose da pensare.

Carla Mura

Carla Mura

Sarda di nascita, ma viaggiatrice instancabile, ora risiede a Padova, la sua ricerca spazia tra astrazione e figurazione, ma anche tra bassorilievo e tridimensione. Il filo è stato il secondo capitolo della sua espressione artistica. È arrivata alla poetica del filo, dopo la lunga prassi con la pittura che comunque era stata sempre contaminata dalla commistione con altre materie.

Il mio habitat preferito è il mare, riesce veramente a rilassarmi e anche a liberarmi mentalmente, d’altronde ci sono nata al mare.  

Quest’anno ho scelto di tornare dopo quasi vent’anni nella mia terra natia a Cagliari. Mi sono portata un libro che molti avranno già letto,  perché ritengo che sia il momento giusto per leggerlo, “Attraversando i muri” di Marina Abramovic.

Trovo che sia un momento storico molto difficile per il mondo in generale, ma anche individualmente.  Mi sembra che siamo in un tempo in cui i muri da attraversare sono tanti. Sono curiosa di sapere come un artista, come Marina Abramovic riesca ad attraversarli, cerco un consiglio, ne sento il bisogno.

E anche un periodo di grande lavoro, sto preparando una mia personale in una galleria storica di Milano per il prossimo autunno. Non so ancora esattamente il mese, ma so che la mostra si comporrà di tredici pezzi e io ne ho prodotti poco più della metà e quindi, sono all’opera.  

 L’estate continua e anche le nostre interviste…

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