Il mondo dell’arte aveva detto che si trattava di una nuova Età dell’Oro. Secondo Ben Lewis regista di The Great Contemporary Art Bubble i fatti hanno dimostrato il contrario.
Il documentario indipendente realizzato da Ben Lewis, giornalista e filmaker d’inchiesta , outsider del mondo del’arte ed esperto di fenomeni economici, indaga la reazione del mercato dell’arte alla crisi del 2007. “La bolla dell’arte contemporanea è esplosa prima ed è durata più a lungo della bolla del credito, di quella immobiliare e anche di quella petrolifera” afferma il regista. Il film è stato realizzato nel 2009 , non tiene quindi in conto gli avvenimenti dell’ultimo decennio, ma ha il pregio di raccontare con uno sguardo freschissimo le reazioni del mondo al gonfiarsi e sgonfiarsi della bolla.
“I prezzi per l’arte contemporanea sono aumentati dell’800% dal 2003 al 2008. Nel picco di questo boom un Rothko è stato venduto per $ 73 milioni, un Warhol per $ 71 milioni, un Bacon per $ 86 milioni. Opere di artisti contemporanei cinesi sono state messe all’asta per $ 10 milioni e opere di Damien Hirst e Jeff Koons per $ 20 milioni. Le opere di altri sono aumentate di valore tra venti e ottanta volte in quell’arco di tempo. Le quantità di denaro inimmaginabili generate dal boom del credito dei dieci anni precedenti – le attività non regolate di hedgefunders, le bolle di asset e commodity di proprietà, petrolio e minerali – sono state solo il punto di partenza per il boom del mercato dell’arte contemporanea.”
Il film svela una storia oscura di speculazione, avidità e inganno , gli ingredienti perfetti di ogni bolla economica. Si fa luce su comportamenti ambigui dei dealer di settore che hanno persuaso i nuovi ricchi ad entrare sul mercato investendo ingenti somme di denaro , e approfittato della natura non regolamentata del mercato per far salire i prezzi nelle sale d’asta.
Si tratta di un documentario particolare, come abbiamo detto prodotto in maniera indipendente ( low low budget), non troppo aggiornato, e alcuni dicono dai toni a tratti complottistici. Noi abbiamo voluto consigliarvelo perché è unico nel suo genere, i temi raccontati sono supportati da fatti e perchè riesce a fare chiarezza su uno dei settori più opachi del mercato. Non a caso il documentario è stato poi distribuito dall BBC. E’ disponibile gratuitamente (solo in lingua inglese) su youtube a questo link , qui sotto trovate il trailer