5 Errori da Non Commettere se vuoi Vendere le Tue Opere

Questi 5 errori tipici degli artisti emergenti possono costare davvero caro. Se li commetti, probabilmente non venderai le tue opere.

Dare una mano ai giovani artisti in cerca di fortuna (o semplicemente della giusta strada) è diventata una vera e propria missione per noi di Artuu! Tra i nostri articoli dedicati vi abbiamo spiegato come presentarsi ad una galleria per iniziare ad esporre, come gestire la vostra prima mostra, quali sono i migliori siti per vendere arte online e tanto altro. Oggi parliamo invece degli ERRORI che dovete assolutamente evitare di commettere, specialmente se siete agli esordi. Sbagliare in questo senso vuol dire (molto probabilmente) disincentivare acquirenti abituali o potenziali dal comperare una vostra opera. Insomma, questi 5 errori tipici degli artisti emergenti potrebbero costarvi fin troppo caro per non prestare la massima attenzione e impegnarsi a non commetterli. 

Banksy via lintellettualedissidente.it

1. Non tenere in considerazione le esigenze dei tuoi acquirenti

Esiste un mercato, il mercato dell’arte, alimentato dagli acquisti dei collezionisti. La questione è delicata e spesso fonte di polemica (dopo tutto stiamo parlando di arte, non di mele e pere tanto al chilo!) ma se vuoi vendere le tue opere devi tenere bene a mente che un mercato esiste. Anzi, che devi entrarci! Gli errori più comuni? Offrire qualcosa che non piace ai collezionisti a cui ti stai rivolgendo (banale, ma non scontato). In questo caso, cambia pubblico! Proporre a collezionisti che hanno già comprato una tua opera altri lavori troppo simili alla loro prima scelta. In questo caso, cambia proposta! Comunque sia, nel momento in cui DECIDI DI VENDERE, devi conoscere il famoso TARGET a cui stai proponendo le tue opere.

2. Non essere reperibile (tu, e le tue opere)

Specialmente in Italia i collezionisti sono molto, molto lenti a decidere. Dopo aver visto un tuo lavoro potrebbero passare mesi prima che un collezionista si decida a comprarlo. Devi essere allora facilmente reperibile. È di vitale importanza. E lo strumento più forte che hai è la rete. Un sito semplice ma con tutte le informazioni bene in evidenza (mail, numero di telefono, indirizzo dell’atelier) è un buon inizio. E sfrutta i social network. Ricordati, le nuove generazioni di collezionisti cercano gli artisti prima su Instagram, poi su Google.

3. Non fare pubbliche relazioni durante la tua mostra in galleria

Saper fare pubbliche relazioni è un’arte. C’è chi lo fa con piacere ed in modo naturale, chi preferirebbe amputarsi un pollice con una cesoia. Non è necessario che tu viva le tue serate tra un vernissage e l’altro sventolando bicchieri di prosecco. Ma quando si tratta della tua mostra, non puoi sottrarti. Un errore tipico? Riempire la galleria con tutti i tuoi amici cazzoni per non dover badare al resto dei partecipanti. Ricorda, per te quello è un momento di lavoro, e stringere la mano a qualche sconosciuto potrebbe farti vendere un’opera in più.

4. Sbagliare l’atteggiamento in fiera

Se sei già arrivato ad esporre in fiera sei sulla buona strada. La fiera è il momento dove potenzialmente si vende di più, ma dove la maggior parte dei visitatori non ha idea di chi tu sia. Situazione diversa rispetto ad un vernissage in galleria. Gli errori classici? Piazzarsi dietro alla scrivania osservando con sguardo di sfida chiunque si avvicini ad un vostro lavoro. Restare seduto sulla sedia dello stand con lo sguardo perso, un atteggiamento impassibile, nessuna reazione. Ed ancora, fiondarsi come dei pazzi su chiunque metta piede nello stand cercando di vendergli anche la felpa. Raccontate la vostra arte piuttosto!

5. Sbagliare i prezzi

Il prezzo è l’ultimo elemento che un collezionista valuta prima di decidere se comprare o meno. Ma attenzione, non è detto che un prezzo più basso sia sempre la scelta giusta. Specialmente nel mondo dell’arte. Cerca allora di essere coerente con il tuo posizionamento sul mercato dell’arte (Quante mostre ho fatto? Dove e con chi? Quante opere ho già venduto?…) ma senza svalutare mai il vostro lavoro. Perché fare l’artista è un lavoro!

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