A Parigi in mostra un “Naso” di Giacometti come ologramma

Il mondo dell’arte continua ad usare la tecnologia per preservare, conservare e, a volte, anche sostituire delle opere d’arte. E’ questo il caso di una delle versioni de “Il Naso” dello scultore Alberto Giacometti, un’opera effimera quanto fragile essendo una testa dal naso lunghissimo appesa in una struttura-gabbia a forma di parallelepido. Questa scultura è stata rivista più volte dallo scultore svizzero fino alla sua morte avvenuta nel 1966, e oggi l’Institute Giacometti a Parigi presenta una mostre con tutte le versioni di “Le Nez”. Tutte tranne una, la prima e più fragile scultura in gesso risalente al 1947, oggi al Kunstmuseum di Basilea, la cui movimentazione è impossibile per via dei troppi rischi.

E allora ecco che la tecnologia viene in contro, grazie all’azienda Proto Holograms di Los Angeles, considerata una delle realtà più avanguardistiche appunto nel campo della creazione di ologrammi virtuali. I tecnici di Proto si sono recati a Basilea e hanno scannerizzato ogni angolo della scultura per restituire una versione virtuale fedele al 100 percento da esporre a Parigi.

Non solo, intorno alla scultura compaiono informazioni sulle diverse fasi del lavoro, immagini e approfondimenti sulla ricerca di Giacometti, creando un vero e proprio strumento di eduteinment che potrebbe avere diverse applicazioni nel mondo dell’arte.

Proto infatti è già conosciuta in questo mondo: nell’aprile 2022 ha esposto da Christie’s una versione scannerizzata della Piccola ballerina quattordicenne di Degas, presentata a Los Angeles, poi a Hong Kong.

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