Parlami Madre: Il Labirinto del Dolore nei Versi di Anselmo

Un Ritratto Vissuto tra Consigli e RicordiLe pagine di “Parlami Madre” traboccano dei ricordi dell’autore: consigli, abitudini e insegnamenti ricevuti nel corso della vita e spesso compresi solo a posteriori.

Anselmo esprime con toccante sincerità il desiderio incessante di riabbracciare la madre e ascoltare ancora una volta le sue parole.

Il filo conduttore del testo nasce dalla premessa dell’autore, che si definisce con modestia “solo un cronista” che porta nel cuore tutti i funerali a cui ha assistito.

Questa premessa trova eco nella prefazione critica del letterato e docente universitario Giuseppe Fontanelli, che descrive l’opera come una “dichiarazione e una rassegna di esperienze” che, sin dai primi versi, lasciano trapelare una profondità emotiva duratura.

La Bruciante Persistenza del LuttoUn altro contributo significativo al libro è quello dello scrittore siciliano Roberto Alajmo, il quale offre una riflessione sul lutto che, anche quando si affievolisce, continua a bruciare impercettibilmente.

Alajmo parla del dolore della perdita come di un “archivio abbandonato di memoria” con cui il figlio, il protagonista del libro, deve confrontarsi quotidianamente.

Questo archivio diventa un “labirinto privato” dove ogni angolo è una fitta di dolore che può trasformarsi in un sorriso attraverso le lacrime.

Nel contesto dell’opera di Anselmo, questo labirinto di memoria rappresenta l’essenza stessa della letteratura, la quintessenza di un’esistenza trascorsa a navigare tra ricordi ed emozioni.

Una Vita di Cronista tra Realtà e ScritturaIl profilo di Nuccio Anselmo è quello di un giornalista di lungo corso, che negli ultimi vent’anni si è occupato dei principali fatti di cronaca nera e dei processi più importanti celebrati in Sicilia e a Messina.

Oltre alla cronaca giudiziaria, Anselmo contribuisce con articoli di archeologia e storia cittadina, curando settimanalmente la pagina “Cultura e Spettacoli in Sicilia”.

Il suo background professionale arricchisce ulteriormente il contesto in cui nasce “Parlami Madre”.

Nonostante il rigore giornalistico, Anselmo riesce a fondere la precisione del cronista con l’intimità del poeta, creando un’opera lieve ma profonda, capace di risuonare con chiunque abbia mai affrontato una perdita.

Nel suo lavoro più recente, “La mafia dei pascoli”, Anselmo esplora le truffe agricole perpetrate dai clan mafiosi dei monti Nebrodi, dimostrando il suo impegno non solo come scrittore ma anche come cittadino consapevole delle problematiche della sua terra.

Conclusione: Un Viaggio tra Dolore e Resilienza”Parlami Madre” non è solo una raccolta di poesie, ma un viaggio intimo e doloroso che attraversa i meandri della memoria e del lutto.

Nuccio Anselmo, con la sua duplice veste di cronista e poeta, ci guida attraverso un labirinto fatto di ricordi e emozioni, in cui il dolore si trasforma e trova nuove forme di espressione.

L’opera di Anselmo si distingue per la sua capacità di toccare profondamente il lettore, ricordandoci che, nonostante il passare del tempo, le persone che amiamo continuano a vivere dentro di noi, attraverso i ricordi e le parole che hanno lasciato.

In un’epoca in cui la letteratura sembra sempre più orientata alla superficie, “Parlami Madre” ci ricorda il potere delle parole di scavare nel profondo e di rivelare le verità più intime e universali del cuore umano.

Con questo libro, Nuccio Anselmo non solo rende omaggio alla sua amata madre, ma offre a tutti noi uno specchio in cui riflettere la nostra vulnerabilità e la nostra capacità di resilienza.

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