Quest’anno ricorrono i cento anni dalla nascita di Paolo Volponi, scrittore, poeta, politico e appassionato collezionista d’arte. La sua passione per l’arte spazia dalla pittura bolognese del Trecento alla grande stagione caravaggesca ed emiliana del Seicento. La mostra “Volponi corporale” sarà visibile al Palazzo Ducale di Urbino fino al 6 gennaio 2025, curata dalla Galleria Nazionale delle Marche. La mostra è allestita accanto alle due sale espositive che ospitano i dipinti donati da Volponi nel 1991.
L’esposizione si concentra sulla predilezione di Volponi per il Seicento. Tra le opere in mostra, in posizione d’onore nella sala grande del Cinquecento, si trova la “Maddalena in estasi” (dal perduto originale del Caravaggio), accanto al “San Girolamo sorretto dagli angeli” di Rutilio Manetti. Le pareti di fondo ospitano due nature morte: una rappresentazione gastronomica di Battistello e una vanitas, tipica degli esercizi spirituali sul senso del tempo e dell’esistenza.
Un “San Girolamo penitente” di Lorenzo Gennari, tratto dalla pala della Pinacoteca civica di Cento, chiude la selezione accanto a una “Sofonisba suicida” di ambito guercinesco. Al centro della sala, rievocando due grandi passioni di Volponi, si trovano un “Martirio di San Sebastiano” di Schedoni e un “Cristo alla colonna” di Carlo Saraceni, pittore particolarmente amato da Volponi.
Queste otto opere si aggiungono alle altre 21 delle donazioni Volponi già presenti nel percorso museale, tra cui spiccano il “Sacrificio d’Isacco” di Mattia Preti, il “Davide in contemplazione della testa di Golia” di Guido Reni, “Il filosofo Origene” di Jusepe de Ribera e “L’Accademia di Platone” di Salvator Rosa. La mostra offre l’opportunità di approfondire la collezione di Volponi e il suo contributo alla comprensione della pittura italiana del XVII secolo.
La coincidenza della mostra “Federico Barocci Urbino. L’emozione della pittura moderna” a Palazzo Ducale arricchisce l’esposizione e permette ai visitatori di ammirare una vasta gamma di opere della pittura italiana del Seicento. Tutte le opere della collezione Volponi sono state riunite in un catalogo curato da Massimo Raffaeli.