“Humus Generazionali”, a cura di Matteo Pacini, si terrà dal 3 novembre all’8 dicembre 2024 in un nuovo spazio espositivo a Trevi, offrendo una riflessione profonda sulla continuità tra passato e presente. La mostra coinvolge artisti di generazioni diverse che, pur seguendo percorsi unici, condividono un legame con la natura e con l’ambiente culturale e artistico di Michelangelo Antonioni.
Il titolo rimanda a un terreno fertile di sostanze organiche e di esperienze culturali che favoriscono l’emergere di nuove espressioni artistiche. Questo humus rappresenta il substrato di ricordi e sensibilità condivise, che lega gli artisti in mostra alla figura del regista Antonioni, la cui passione per l’arte e la sperimentazione ha ispirato numerosi percorsi creativi. Antonioni, grande amante dell’arte e pittore egli stesso, ha esplorato forme e tecniche, un’influenza che risuona nelle opere esposte.
La mostra si svolge nel “Salon” dell’artista Francesca De Mai, che descrive questo spazio come un luogo sospeso, dove ogni visitatore può sentirsi libero di esplorare il proprio potenziale creativo. La visione di De Mai è di uno spazio di passaggio che riflette la tensione tra costruzione e distruzione, tra il fare e il disfare, invitando a interrogarsi sul processo di creazione artistica come un percorso di continua trasformazione.
Tra le opere esposte, una delle ultime creazioni di Michelangelo Antonioni, intitolata “Cornucopia”, dialoga con le opere degli artisti partecipanti. L’opera, realizzata in acrilico dai colori intensi e luminosi, reinterpreta in chiave astratta la cornucopia, antico simbolo di abbondanza e prosperità. Questo dialogo tra l’opera di Antonioni e quelle degli altri artisti esplora il tema della fertilità creativa, delle radici culturali e della trasmissione tra generazioni.
Tra gli artisti partecipanti si distingue Enrica Fico, conosciuta come EureKa, moglie di Antonioni per oltre 36 anni e sua collaboratrice artistica. Le sue opere, che si situano tra pittura e collage vegetale, sono realizzate con elementi raccolti nel sottobosco di Trevi e conchiglie dalla sua casa toscana. Con toni delicati, EureKa trasforma questi materiali in mondi sospesi tra sogno e realtà, trasfigurando i frammenti naturali in stati d’animo che evocano il paesaggio interiore dell’artista.
Pietro Battoni, autodidatta e membro della cerchia intima di Antonioni, si dedica alla pittura astratta. La sua opera “Rami e foglie” esplora il potere evocativo della materia pittorica e dei colori, creando una stratificazione visiva che riflette influenze che spaziano dalla psicoanalisi alla mitologia. Battoni costruisce un linguaggio artistico personale che unisce richiami alla tradizione della storia dell’arte con un’attenzione per la natura e il subconscio.
Silvana Fico, giovane fotografa e nipote di Enrica e Antonioni, si focalizza sul ritratto come mezzo per esplorare l’interiorità. Nella sua serie “Erebografia”, Fico utilizza il medium fotografico per ritrarre elementi naturali, trasformandoli in soggetti dotati di un’aura emotiva. Grazie alla manipolazione digitale, conferisce alle sue immagini una qualità pittorica che va oltre il realismo, rivelando una connessione profonda con la natura e con il mondo interiore dell’artista.
“Humus Generazionali”, a cura di Matteo Pacini, offre quindi uno sguardo intimo sulla continuità culturale e artistica tra passato e presente. Attraverso una varietà di linguaggi visivi e tecniche, gli artisti rievocano e reinterpretano il rapporto con la natura e con la memoria collettiva, trasformando lo spazio di Trevi in un luogo di dialogo tra radici culturali e nuova creatività.