Thaddaeus Ropac apre a Milano: una nuova tappa nella mappa globale dell’arte contemporanea

Nel cuore di Milano, nello storico Palazzo Belgioioso, la Galleria Thaddaeus Ropac inaugurerà la sua settima sede nell’autunno del 2025, segnando una svolta significativa per la scena artistica italiana. Dopo Parigi, Londra, Salisburgo e Seoul, la galleria porta finalmente il suo prestigioso network in Italia, scegliendo una città che, negli ultimi anni, si è consolidata come uno dei poli culturali più dinamici d’Europa.

Il Palazzo, costruito nel 1781 su progetto di Giuseppe Piermarini, rappresenta uno dei massimi esempi di architettura neoclassica in Lombardia. Situato nell’omonima piazza, accanto alla casa di Alessandro Manzoni e a pochi passi dal Teatro alla Scala, questo edificio storico incarna il dialogo tra patrimonio e modernità che è centrale nella visione della galleria.

Gli spazi della nuova sede si estendono su 280 metri quadrati distribuiti su tre piani, con sale luminose che conservano decorazioni d’epoca, affreschi di Martin Knoller e stucchi di Giocondo Albertolli. La galleria avrà anche accesso a Piazza Belgioioso, dove saranno allestite installazioni e sculture, creando un collegamento diretto tra lo spazio espositivo e la città. Questo approccio rafforza l’idea che la galleria non sia un luogo isolato, ma parte integrante del tessuto urbano e culturale di Milano.

Palazzo Belgioioso Courtesy Thaddaeus Ropac gallery London Paris Salzburg Seoul Photo Adriano Mura

La nuova sede sarà diretta da Elena Bonanno di Linguaglossa, professionista con oltre venticinque anni di esperienza nel settore dell’arte moderna e contemporanea. Laureata in giurisprudenza, Elena ha ricoperto ruoli di leadership in prestigiose istituzioni come Haunch of Venison, Blain|Southern e Lévy Gorvy Dayan, dove si è distinta per la capacità di gestire importanti collezioni e progetti espositivi. Tra le mostre curate figurano eventi di rilievo presso la Galleria Borghese a Roma, il MAMbo di Bologna e Villa Panza a Varese.

La scelta di affidare la direzione della sede milanese a una figura di tale esperienza riflette l’ambizione della galleria di affermarsi rapidamente come punto di riferimento per la scena artistica italiana. Elena ha dichiarato di essere entusiasta di far parte di un progetto che, grazie a Milano, ha l’opportunità di dialogare con una città dalla forte tradizione artistica e da sempre crocevia di grandi collezionisti.

Elena Bonanno di Linguaglossa Courtesy Thaddaeus Ropac gallery London Paris Salzburg Seoul Photo Adriano Mura

L’apertura di Thaddaeus Ropac Milano si inserisce in un contesto cittadino in fermento. Negli ultimi anni, Milano ha visto crescere il suo ruolo internazionale grazie a nuovi spazi espositivi come Palazzo Citterio e a eventi di portata globale come miart e le mostre di Fondazione Prada, Pirelli HangarBicocca e Triennale Milano. Questa vitalità artistica è stata riconosciuta anche dal New York Times, che ha inserito Milano tra le 52 destinazioni da visitare nel 2025.

Thaddaeus Ropac stessa ha sottolineato come l’Italia rappresenti una lacuna significativa nella sua rete di gallerie europee. Per decenni, la galleria ha collaborato con istituzioni nostrane organizzato mostre e costruito solide relazioni con collezionisti. Con l’apertura di questa nuova sede, il gallerista austriaco intende proporre esposizioni di artisti internazionali già rappresentati dalla galleria, ma anche valorizzando il dialogo tra arte contemporanea e patrimonio storico.

La galleria Thaddaeus Ropac ha sempre nutrito un profondo legame con l’Italia e la sua scena artistica. Tra gli artisti rappresentati dalla galleria spiccano figure come Emilio Vedova, uno dei massimi esponenti dell’informale europeo, che nel 2019-2020 è stato omaggiato con una retrospettiva a Palazzo Reale di Milano. La mostra, curata da Germano Celant, ha riaffermato l’importanza di Vedova nella storia dell’arte moderna, sottolineando il suo impatto a livello internazionale.

<br>All images Courtesy Thaddaeus Ropac gallery London Paris Salzburg<br>Thaddaeus Ropac Photo Romain Duquesne

Anche il lavoro di Joseph Beuys è stato profondamente influenzato dall’Italia, con opere come Olivestone, realizzata a partire da un’oliera italiana del XVIII secolo. Esposta al Castello di Rivoli nel 1984, questa scultura rifletteva l’interesse di Beuys per il patrimonio culturale italiano. Georg Baselitz, che possiede uno studio a Imperia, ha trovato nell’Italia un luogo di dialogo tra la propria evoluzione artistica e le tradizioni accademiche. Le Gallerie dell’Accademia di Venezia gli hanno dedicato una mostra nel 2019, confermando l’importanza del legame tra l’artista e il contesto italiano.

Tra le mostre più rilevanti che hanno visto protagonisti gli artisti della galleria in Italia, si ricordano i progetti dedicati a Anselm Kiefer presso Pirelli HangarBicocca, dove I sette palazzi celesti è tuttora esposto, e quelli di Medardo Rosso e Andy Warhol. Più recentemente, la Fondazione Giorgio Cini di Venezia ha celebrato Alex Katz nel 2024 con una retrospettiva di grande successo.

L’apertura della sede milanese sarà accompagnata da un programma espositivo ancora in fase di definizione, che includerà mostre personali e collettive, nonché progetti che dialogheranno con le istituzioni della città. Il primo evento annunciato sarà una mostra al Museo del Novecento in occasione del centenario dalla nascita di Robert Rauschenberg. Questo progetto metterà in relazione le opere dell’artista americano con capolavori italiani del XX secolo, sottolineando l’interconnessione tra le avanguardie internazionali e la scena artistica italiana.

L’arrivo della galleria a Milano non rappresenta solo un’opportunità per gli artisti rappresentati dalla galleria, ma anche per la città stessa, che continua a consolidare il proprio ruolo come hub culturale di riferimento. L’arrivo di una realtà prestigiosa come Thaddaeus Ropac contribuisce ad arricchire il tessuto artistico locale, creando nuove occasioni di dialogo tra pubblico, collezionisti e istituzioni.

Con la sua capacità di combinare la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico con un approccio visionario all’arte contemporanea, Thaddaeus Ropac Milano si prepara a diventare un punto di riferimento per l’arte internazionale, promuovendo la città come una delle principali destinazioni culturali del mondo.

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