Classificato come uno degli street artist più influenti degli ultimi vent’anni, JR ha un obiettivo: cambiare il mondo attraverso la sua arte.
Il “Banksy parigino” inizia la sua carriera con i collage fotografici realizzati a partire dai suoi viaggi: scatta fotografie agli abitanti delle favelas di Rio de Janeiro, o di Israele. Stampate in grande formato e collocate per le strade di tutto il mondo, spiazzano i passanti con la loro schiettezza. Così come il progetto Portrait of a Generation, in cui fotografie di “teppisti” suburbani erano esposte nei quartieri borghesi di Parigi.
Unendo fotografia e street art, JR si definisce “photograffeur”, in un mix di fotografia e graffiti.
Anche i suoi progetti successivi avranno lo stesso carattere di protesta e lo stesso forte impatto visivo. Nel 2007, insieme a Marc Berrebi, realizza Face 2 Face: un’esposizione fotografica illegale. I due artisti incollano gigantesche fotografie, che ritraggono visi di israeliani e palestinesi, in Medio Oriente, in otto città di tali Paesi, su entrambi i lati del muro di separazione. Al suo ritorno a Parigi, espone gli stessi ritratti sui muri della capitale francese. A proposito di questa coraggiosa azione artistica, JR afferma: “Gli eroi del progetti sono tutti coloro che dai due lati del muro, mi hanno autorizzato ad esporre immagini sui loro muri”.
L’anno successivo inizia quello che è stato il progetto più lungo mai realizzato dall’artista, portato avanti fino al 2014. L’artista parte in un tour internazionale, toccando Paesi come il Brasile, la Sierra Leone, la Francia, l’India e molti altri. Nel film che ne ricava, si concentra sulla figura femminile e sulla sua condizione. Mettendo in luce la dignità delle donne e dando loro voce, Women are Heroes evidenzia come le figure femminili siano quelle più colpite durante i conflitti, le guerre e le rivoluzioni, subendone le peggiori conseguenze.
Inoltre, il progetto ha contribuito al raggiungimento di quello che è stato il primo vero successo nella carriera dell’artista francese nel 2011: la vittoria del premio TED.
JR decide di utilizzare il denaro vinto per la realizzazione di Inside Out Project, sostenuto anche dal Municipio di Parigi: invita gli abitanti di tutto il mondo a fotografare se stessi e le loro città, caricando le immagini su un sito web, dopo averle stampate in grande formato e in bianco e nero, JR le rispedisce al mittente, per essere esposte sui muri di tutto il mondo, creando un’installazione totale.
Un altro mezzo espressivo tipico di JR è il cortometraggio. Un esempio è Ellis, del 2015, con Robert De Niro come protagonista, che vuole stimolare una riflessione, tra passato e presente, sul tema dell’immigrzione.
Accolto con successo al Festival di Cannes e candidato all’Oscar nel 2018 come miglior film documentario, il film Visages, Villages è un piccolo capolavoro. JR parte in un lungo e riflessivo viaggio insieme alla stella della Nouvelle Vague Agnès Varda, prima regista donna ad aver ricevuto un Oscar alla carriera. La destinazione è la remota Francia rurale, in cui il “photograffeur” produce giganteschi ritratti in bianco e nero degli abitanti, per ricoprire case ed edifici liberi in ciascun luogo visitato. Il racconto si svolge attraverso le immagini e le parole delle persone incontrate durante il viaggio, con cui JR e Agnes Varda instaurano dialoghi, esprimendo opinioni e comprendendone i punti di vista.
Nel suo percorso artistico, JR cerca, attraverso la provocazione, la schiettezza e il dialogo diretto con chi è più debole e meno rappresentato, di scuotere le coscienze.
L’arte urbana, come azione diretta sul luogo vissuto ogni giorno, unita al linguaggio diretto e crudo della fotografia o del video, sono le sue armi per cambiare il mondo.
Cover Photo Credits: JR, Agnes Varda, Visages, Villages, 2015