Declino Disonorante per l’Università delle Arti di Philadelphia

L’Università delle Arti di Philadelphia (UArts), un baluardo educativo con quasi 150 anni di storia, ha gettato la spugna quest’estate, annunciando il suo improvviso fallimento e lasciando la comunità attonita. Nota per la sua illustre eredità di formazione artistica, l’istituzione ha dichiarato fallimento ai sensi del Capitolo 7, una mossa che le permetterà di liquidare le sue proprietà immobiliari a Center City, valutate approssimativamente $87 milioni, per far fronte a un debito di $46 milioni legato ai bond.

La notizia, arrivata con un preavviso di appena una settimana, ha colpito come un fulmine a ciel sereno studenti, docenti e staff dell’università, molti dei quali ne hanno appreso attraverso l’articolo pubblicato dal Philadelphia Inquirer. L’assordante silenzio della dirigenza sulle circostanze che hanno portato alla chiusura improvvisa dell’istituzione, e senza un piano di transizione per gli studenti verso altre scuole, ha solo aggiunto sale alla ferita.

Nei giorni immediatamente successivi alla dichiarazione di fallimento, l’UArts è stata un vortice di attività. Proteste da parte di docenti, staff e studenti, l’immediata revoca dell’accreditamento da parte della Middle States Commission on Higher Education, la veloce risposta del procuratore generale della Pennsylvania che ha annunciato una revisione. Il sindacato dei docenti e staff, United Academics of Philadelphia, ha espresso il suo dissenso verso la scelta della dirigenza, accusandola di aver celato la verità e di aver ritardato le conseguenze della disastrosa gestione dell’università.

Questo evento rappresenta solo l’ultimo di una serie di nefaste chiusure e diminuzioni significative tra le scuole d’arte. Nel 2024, la Pennsylvania Academy of Fine Arts (PAFA) cesserà i suoi programmi di laurea alla fine dell’anno accademico 2024-25. Nel 2024, l’istituto d’arte di San Francisco con 150 anni di storia ha dichiarato fallimento. Altri istituti come il Vermont College of Fine Arts, il Memphis College of Art, e l’intera rete nazionale degli Art Institutes hanno dovuto anche loro abbassare le saracinesche.

Nonostante le discussioni sulla fusione con la Temple University, metà dei fondi erogati per il patrimonio dell’istituzione, circa $63 milioni, è stato donato dalla Hamilton Family Charitable Trust, la quale non ha approvato l’idea che i fondi finiscano alla Temple. È ancora incerto se il Hamilton Trust contesti la ripartizione dei fondi.

Mentre l’UArts scende nel turbinio del collasso finanziario, è evidente che l’impatto dell’evento coinvolgerà non solo i suoi attuali e ex studenti e dipendenti, ma anche l’intera scena artistica e culturale di betulla.

L’Università delle Arti di Philadelphia, un luogo una volta vivace di ispirazione e creatività, non è più. Il suo declino disonorevole semina vento nella comunità artistica, e tante sono le domande in attesa di risposte. Di sicuro, il suo collasso rappresenta un duro colpo e un monito severo per le simili istituzioni a mantenersi vigili sulla salute finanziaria e la sostenibilità operativa, in un mondo dove l’arte e l’educazione si trovano sempre più ad affrontare sfide sempre più complesse.

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