La dimensione intima di un artista, le sue abitudini quotidiane, i luoghi nei quali ha dato libero sfoggio alla propria creatività: tutto questo racconta molto di una personalità e della sua opera. In Emilia Romagna, una nuova legislazione regionale ha permesso di mettere in luce angoli carichi di storia e arte, con 14 dimore di artisti riconosciute come “Case e studi delle persone illustri”. Tra queste spiccano la casa del pittore Germano Sartelli a Imola, Casa Artusi a Forlimpopoli e la Casa dell’infanzia di Federico Fellini a Gambettola.
Con queste nuove riconoscimenti, si raggiunge quota 66 marchiati già nel 2023, un risultato importante ottenuto grazie alla Legge regionale 2/2022. Non si tratta solo di un riconoscimento simbolico: a seguito della chiusura dell’iter legislativo, sono stati approvati anche 30 contributi destinati a finanziare attività di promozione culturale, per un totale di 262mila euro.
Le opportunità che si aprono a seguito di questi finanziamenti sono numerose, come illustra l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori. Si va dalla creazione di legami tra strutture vicine per stanze e tematiche, come tra il Palazzo Rosso di Carlo Alberto Pizzardi e il Museo Casa Frabboni, a Bentivoglio e San Pietro in Casale, fino a progetti ambiziosi come quello che mette in rete Palazzo Comelli, la Rocchetta Mattei e Casa Morandi, tra Camugnano e Grizzana Morandi, tutti nel bolognese.
Ma la regione guarda anche al futuro: alcuni fondi saranno destinati allo sviluppo di prototipi di intelligenza artificiale mirati a valorizzare i patrimoni culturali, come nel caso del Museo Casa Pascoli, a San Mauro Pascoli. Altri saranno investiti in digitalizzazione delle collezioni, pubblicazione di video, podcast, volumi su carta e contenuti web, per portare la cultura delle dimore illustri direttamente nelle case dei visitatori virtuali.
Le “Case e studi delle persone illustri” rappresentano non solo una testimonianza della vita, delle tradizioni e dei valori degli illustri personaggi che vi hanno abitato, ma anche delle iniziative volte alla conoscenza del personaggio a cui la struttura culturale è dedicata. Per poterne richiedere il riconoscimento, i gestori delle strutture devono soddisfare specifici requisiti definiti dalla normativa regionale, tra cui l’apertura al pubblico per almeno 60 giorni l’anno.
La regione Emilia Romagna si conferma, dunque, attenta alla valorizzazione del proprio patrimonio culturale e artistico, con un’offerta attrattiva che mescola tradizione e innovazione, storia e futuro, luoghi della vita quotidiana e dell’arte dei personaggi che ne hanno segnato la storia. Un percorso stimolante e immersivo per i visitatori, che si ritrovano ad entrare non solo nelle case, ma anche nelle vite degli illustri personaggi che le hanno abitate e che, con il loro lavoro, hanno contribuito a fare dell’Emilia Romagna una regione ricca di cultura e di storia.