Il celebre architetto e collezionista David Montalba – Quando l’arte arricchisce gli spazi intimi

Un indiscusso testimone dell’arte contemporanea e dell’architettura moderna, David Montalba, architetto di origine svizzera è noto per il suo sguardo raffinato che si riflette tanto nei progetti che firma quanto nelle opere d’arte che colleziona. Fondatore nel 2004 dello studio Montalba Architects, la sua pratica progettuale ruota attorno all’integrità dei materiali, alla purezza delle forme e all’abbraccio della luce naturale. Con uffici a New York, Los Angeles e Losanna, lo studio firma progetti di rilevanza globale, tra i quali spiccano la boutique The Row’s di West Hollywood, il Soho House’s Little Beach House e il Nobu Malibu.

Vedere David Montalba esclusivamente come un architetto di successo sarebbe tuttavia riduttivo. Fin dai suoi vent’anni, l’architetto nutre infatti una forte passione per l’arte, cercando opere di artisti particolarmente sintonizzati con i poteri del colore, del materiale e della forma. La sua collezione comprende opere di Robert Mangold, Keith Haring, James Turrell, Anish Kapoor, Tara Donovan e Sarah Crowner, abbracciando pittura, scultura, fotografia e grafica.

Centrale è per lui il rapporto tra arte e spazio. Nella sua abitazione di Santa Monica, un trittico di piani da lui progettato e condiviso con moglie e figli, Montalba ha selezionato opere che vanno oltre la semplice decorazione delle pareti. Opere che hanno un impatto, manipolano l’energia degli ambienti e innalzano l’esperienza residenziale. Emblematica in tal senso è la massiccia scultura in granito realizzata dall’artista Andre Raboud che domina con la sua potenza totemica il cortile della casa, o un’imponente pittura minimalista di Brent Wadden che centra lo spazio del soggiorno.

Montalba sottolinea come la collezione e la casa vadano a braccetto, acquistando le opere d’arte con specifica attenzione allo spazio a loro destinato. Secondo lui, l’arte “donne energia, spirito, colora la nostra esistenza in modi che elementi meno fissi non possono fare” e, in ultima analisi, “può elevare la nostra esperienza di questo mondo”.

Nel corso di una recente intervista, Montalba ha parlato dei suoi sogni e rimpianti collezionistici, ma anche di un incontro con Ed Ruscha che ha fornito nuovi spunti di riflessione. La sua prima acquisizione risale alla metà degli anni ’90 con un’opera di un pittore belga poco noto, mentre l’ultima aggiunta alla sua collezione è una fotografia di James Turrell raffigurante un tramonto al Roden Crater, che troneggia al culmine di una delle scale della sua casa di Los Angeles.

Riguardo alle ambizioni future, Montalba spera di aggiungere alla sua collezione un’opera di Wade Guyton, artista per il quale nutre grande predilezione, avendone sempre apprezzato le caratteristiche stratificate quasi architettoniche. Al netto di tutto, il lavoro più costoso della sua collezione rimane un’opera originale di Ed Ruscha, acquistata tramite la Gagosian Gallery. Con un pizzico di ironia, l’architetto ricorda come, durante una mostra retrospettiva al MOMA, Ruscha gli abbia spiegato la sua opera con una battuta scherzosa, avvicinandolo alla sua visione unica della cultura e dell’arte.

Nell’acquisto delle opere, Montalba si affida principalmente alle gallerie d’arte, sia fisicamente sia durante le fiere. Ecco che dalle sue parole traspare, con ineludibile chiarezza, il suo profondo rispetto per l’arte e la sua intrinseca capacità di arricchire gli spazi, di dare vita a quel dialogo intimo e affascinante tra forma e contenuto che, secondo lui, svela una dimensione nuova e più profonda dell’esperienza abitativa.

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