Il tempo dello sguardo: Alessandra Spranzi in dialogo con Morandi a Bologna

Dal 18 gennaio al 16 marzo 2025, Casa Morandi del Settore Musei Civici Bologna ospita, in collaborazione con la galleria P420, la mostra “Il quale cerca solamente la sua bellezza, nel modo qui descritto” di Alessandra Spranzi. Inserita nel programma di ART CITY Bologna 2025, la rassegna dialoga con l’universo estetico di Giorgio Morandi, intrecciando le atmosfere delle opere fotografiche di Spranzi con quelle della casa del celebre pittore bolognese. L’iniziativa si colloca nel contesto di Arte Fiera, ribadendo l’impegno del Comune di Bologna e di BolognaFiere nella valorizzazione culturale del territorio.

Il fulcro della mostra è costituito da nove fotografie inedite della serie Sul tavolo #80 (2014-2024). Ogni scatto esplora la ripetizione come metodo per dilatare il tempo e approfondire il senso dello sguardo. Il soggetto di queste opere è essenziale ma evocativo: una pagina tratta dal libro Giorgio Morandi di Arnaldo Beccaria – la prima monografia dedicata al pittore, pubblicata nel 1939 da Ulrico Hoepli – e un tubo di rame raccolto per strada. Alessandra Spranzi trasforma questi elementi in un punto di partenza per indagare l’essenza delle cose e delle immagini, aprendo lo spazio a una riflessione che supera il visibile.

Ogni stampa della serie presenta variazioni minime nei toni e nella luce, invitando lo spettatore a un’osservazione lenta e riflessiva. La ripetizione non è un mero esercizio formale, ma un percorso che sfocia in una dimensione metafisica, dove l’apparenza diventa pensiero. Spranzi descrive questo processo come un continuo tentativo di perfezione: “Nel tentativo di una stampa giusta, prende forma il quale cerca solamente la sua bellezza, nel modo qui descritto.” La frase, in parte criptica, rappresenta il filo conduttore di una ricerca intima, in cui l’artista si identifica nel “quale”.

La poetica di Alessandra Spranzi si distingue per la capacità di trasformare oggetti quotidiani in soggetti di riflessione estetica e filosofica. Attraverso un linguaggio visivo rigoroso e sensibile, l’artista esplora i confini tra realtà e immaginazione, presenza e assenza. Nella serie Sul tavolo, la ripetizione si traduce in una meditazione visiva che richiama le nature morte di Morandi, pur distinguendosi per l’accento posto sull’apparire delle cose come epifanie fugaci.

Accanto alle fotografie, la mostra include due video che ampliano il discorso visivo e concettuale. Metronomo (non farlo) (2023) mostra un ragazzo intento a suonare la chitarra seguendo il ritmo del metronomo, mentre viene distratto dal movimento improvviso di una tazza animata da un coltello. Questa dinamica suggerisce un dialogo tra suoni e oggetti, trasformando il banale in una scena densa di tensione e poesia. Making of Ein Tisch (2018), invece, si focalizza su un tavolo domestico, dove un semplice dispositivo visivo trasforma gli oggetti quotidiani in epifanie estetiche. In entrambi i lavori emerge l’interesse di Spranzi per la dimensione metafisica del vedere, dove il banale si carica di significati complessi.

La scelta di Casa Morandi come sede espositiva non è casuale. Il luogo amplifica il dialogo tra le sensibilità artistiche di Spranzi e Morandi, trovando nei temi del silenzio, della luce e della ripetizione un terreno comune. Se Morandi usava la pittura per eternare la quiete degli oggetti, Spranzi utilizza la fotografia per catturare l’evanescenza di un momento, aprendo spazi contemplativi che si espandono oltre il visibile.

“Il quale cerca solamente la sua bellezza, nel modo qui descritto” non è solo un omaggio a Giorgio Morandi, ma un progetto che riafferma la fotografia come strumento di indagine estetica e intellettuale.

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