La nuova mostra di Alicja Pakosz, artista polacca che esplora la complessità delle emozioni e delle risposte umane, si intitola Fight, Flight, Freeze, Friend, presso la galleria ADA di Roma. Questo progetto, che richiama le quattro principali reazioni istintive dell’essere umano di fronte a pericolo o disagio (combatti, fuggi, congelati e amico), offre un’esplorazione intima delle reazioni che mettiamo in atto davanti alle sfide della vita. Pakosz, già nota per le sue opere incentrate sull’identità e sulle dinamiche sociali, si addentra ora in una rappresentazione visiva dei comportamenti automatici, attraverso una serie di dipinti che esplorano la tensione tra vulnerabilità e resilienza.
Pakosz adotta una pratica artistica che inizia tipicamente su carta A4, un formato semplice e quotidiano, che richiama la dimensione personale e intima del suo lavoro. Questo approccio minimalista rende ogni lavoro una sorta di frammento di vita, uno scorcio autentico di riflessione personale. Le sue opere, simili a pagine di diario, mostrano soggetti ritratti in pose e atteggiamenti che rappresentano risposte emotive e fisiche allo stress, come piccoli istanti di adattamento alla realtà esterna. I corpi dei soggetti dipinti diventano metafore della resistenza e della ricerca di equilibrio, ma anche dell’eterna lotta per mantenere la propria integrità interiore.
L’artista traduce queste dinamiche umane in posture che spaziano dall’auto-protezione alla condivisione, offrendo uno spettro completo di emozioni. Ogni dipinto è una finestra sulle tensioni emotive e sulle reazioni di ciascuno di fronte alle sfide quotidiane. In particolare, la capacità di Pakosz di cogliere l’essenza del disagio e della resistenza emerge con forza, senza mai ridurre le emozioni a semplici stereotipi, ma anzi invitando il visitatore a identificarsi e riflettere sulle proprie esperienze. In Fight, Flight, Freeze, Friend, l’artista polacca esplora anche il tema della comunità e dell’identità condivisa, temi che, in una società complessa come quella attuale, si rivelano profondamente legati alla nostra percezione del sé e degli altri.
Lavorando su tematiche già esplorate in passato, come le dinamiche di potere e i rapporti di forza, Pakosz inserisce l’individuo in una rete sociale complessa, ricca di tensioni e connessioni. La comunità, qui, è intesa come spazio sociale e terreno di confronto, un contesto che può proteggere ma anche isolare. Nelle opere dell’artista, i soggetti appaiono non come individui isolati, ma come parti di un tutto che riflette il bisogno universale di appartenenza e, allo stesso tempo, la sfida dell’adattamento. Pakosz riesce a dare vita a un mondo fatto di corpi e gesti, trasformandoli in simboli che esprimono la complessità delle emozioni e delle reazioni automatiche umane. Questi gesti sono interpretazioni aperte, visioni che invitano a un’interpretazione sia psicologica sia sociale, in un contesto che abbraccia anche la dimensione storica e politica delle scelte individuali.
La sensibilità di Pakosz si manifesta nella ricerca della connessione tra le emozioni personali e i contesti sociali, in una costante esplorazione della vulnerabilità e della resilienza. Anche il contesto familiare, con il suo continuo confronto e la sua complessa rete di aspettative, gioca un ruolo importante nel suo processo creativo. I corpi, sospesi tra stasi e movimento, rievocano infatti l’arte tradizionale polacca, spesso intrisa di simbolismi e di un senso di comunità profondo.
In Fight, Flight, Freeze, Friend, Pakosz riesce a far emergere la dimensione istintiva e la riflessione emotiva dietro ogni azione, esplorando le risposte automatiche come forme di adattamento, ma anche come segnali di una ricerca costante di equilibrio in un mondo che ci richiede, di continuo, di ridefinire il nostro ruolo e le nostre relazioni con gli altri. Con questa mostra, Alicja Pakosz consolida la sua ricerca artistica di resistenza e consapevolezza, in un percorso che fonde intimità e identità collettiva, offrendo un ritratto della condizione umana filtrato dalla sensibilità artistica e dalle radici culturali polacche.