“Morsi d’Arte: Come le Meraviglie Architettoniche Fatte a Mano da un Uomo hanno Cambiato lo Skyline di Los Angeles”

Le Watts Towers, erette come antenne alla Gaudì nel quartiere Watts a sud di Los Angeles, continuano a troneggiare sul paesaggio urbano, esercitando il loro fascino rude e la loro meraviglia scultorea. Questo emblema dell’arte outsider, composto da 17 piloni interconnessi che si innalzano quasi per 10 piani, è una collezione di strutture fatte con oggetti di scarto e scarti metallici, create da un uomo senza alcuna formazione formale come artista o ingegnere.

Rodia, nato nel 1879 a Serino, in Italia, emigrò negli Stati Uniti intorno al 1894. Nel corso della sua vita, lavorò in vari mestieri: minatore, manovale, boscaiolo, operatore di linea per una compagnia telefonica e infine, posatore di piastrelle. Tutte queste esperienze si rivelarono fondamentali per la realizzazione della sua opera maggiore.

A 42 anni, Rodia si stabilì a Watts, un’area povera e multietnica alla periferia di Los Angeles, dopo una serie di relazioni fallite e una lotta contro l’alcolismo. Decise di acquistare un lembo di terra triangolare con dei binari che lo attraversavano. La sua abitazione veniva scossa dal rombo dei treni merci e dei tram in transito. Fu proprio in quel angolo di terra che avrebbe creato le sue costruzioni fantastiche.

Iniziò il suo progetto nel 1921, dopo aver smesso di bere. Rodia cominciò a raccogliere qualsiasi materiale per costruire che potesse trovare: discarded metallo proveniente da vecchi telai di materassi, ceramiche scartate dalla fabbrica di piastrelle in cui lavorava. Costruì le torri completamente solo, a mano, senza utilizzare chiodi, impalcature o disegni prefissati. La torre più alta, la West Tower, svetta a poco meno di 100 piedi di altezza.

Con strumenti essenziali e un secchio pieno di frammenti e conchiglie, Rodia si arrampicava su e giù per i gradini delle sue torri sempre e ancora, come un ragno che tesse la sua tela. Avvolgeva le giunture di metallo di scarto in rete metallica per le basi delle torri, senza saldature. Ricopriva poi l’esterno delle basi con una crosta composta da frammenti di bottiglie di soda, tazze di ceramica, conchiglie – qualunque cosa colorata o lucente potesse trovare – incollandole tutte insieme con una miscela di cemento da lui inventata. Oltre 25.000 conchiglie adornano le torri.

Le creazioni di Rodia si ispirano agli obelischi cerimoniali in legno o “gigli” che vengono portati sulle spalle dai devoti durante la Festa dei Gigli a Nola, in Italia, città vicina al comune italiano dove è nato. Quando gli chiedevano perché avesse deciso di costruire le torri, l’uomo di solo 1,50 m non dava mai la stessa risposta due volte: “Per fare qualcosa di grande,” era la sua risposta più essenziale.

Le Watts Towers di Rodia, benché costruite da un singolo uomo con scarti e senza formazione artistica o ingegneristica, resistono ancora oggi, divenute un punto di riferimento inconfondibile nello skyline di Los Angeles. Questa storia ci ricorda come l’arte possa nascere ovunque e da chiunque, in qualsiasi forma, e come possa arricchire le nostre città e i nostri paesaggi con la sua bellezza.

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