10 cose da non perdere alla Milano Photo Week 2018

170 mostre, tantissimi fotografi internazionali ed innumerevoli, splendide location. La Milano Photo Week 2018 è iniziata.

Fra i manifestanti scagliati contro la polizia, il 3 maggio dello scorso anno, nel cuore di Caracas, c’era anche Jose Victor Salazar Balza. In una manciata di secondi lo studente 28enne si è trovato completamente avvolto nelle fiamme a causa dell’esplosione di un serbatoio posizionato pochi metri più lontano. “Ho visto il fuoco e ho reagito automaticamente, non sapendo che cosa sarebbe uscito”  ha raccontato il fotografo Ronaldo Schemidt che ha ritratto il ragazzo in fiamme in una recente intervista a Sky. Davanti allo scatto in Venezuela è rimasta impietrita anche l’intera giuria di World Press Photo 2018, consegnando a Schemidt il premio più ambito per il mondo del fotogiornalismo. Milano Photo Week 2018, settimana milanese dedicata alla fotografia appena inaugurata, in programma fino a domenica 10 giugno, celebra lo scatto di Schemidt nella Galleria Carla Sozzani di corso Como 10. Si tratta di uno degli appuntamenti che abbiamo selezionato per voi all’interno della vasta programmazione di Photo Week 2018. Abbiamo selezionato altri 9 luoghi che ospitano le mostre (secondo noi) più interessanti fra le 170 presentate dalla kermesse dedicata all’arte visuale.

©Ronaldo Schemidt Agence France Pressejpg

Palazzo Reale, innanzitutto, abbraccia quattro mostre: “In piena Luce. Nove fotografi interpretano i Musei Vaticani”, “La Primavera di Praga 1968 – 1969″,”Josef Sudek: Topografia delle macerie. Praga 1945”, “#PlacesthatMatter – I luoghi contano. E raccontano”. Nel cortile sono previste tre serate di cinema all’aperto in collaborazione con Anteo.

Passando alla Triennale di Milano, da non perdere è la mostra su Luigi Ghirri e le sue fotografie di architettura, una presentazione inedita della figura del celebre fotografo emiliano, mettendo in luce l’importanza della sua opera nell’ambito dell’architettura.

Base Milano ospita Paratissima, kermesse internazionale di arte contemporanea nata a Torino e approdata per la prima volta a Milano dopo l’edizione bolognese: gli artisti sono stati invitati a interpretare le proiezioni futuristiche di “Through the Black Mirror”, tema e titolo dell’edizione milanese. Una particolare attenzione è inoltre rivolta alla fotografia, data la concomitanza con Photo Week. All’arte dell’immagine è stata  dedicata la sezione  Ph.ocus– About Photography, casa di incontri, dibattiti, workshop e letture portfolio.

Base Paratissima

E’ invece Fondazione Stelline (corso Magenta 61) ad ospitare il fotografo e artista tedesco Michael Wolf con la mostra “Life in cities”, una retrospettiva che celebra la relazione tra densità umana e architettura urbana.

Il legame fra arte e fotografia si esplora anche alla Galleria Conceptual (via Memeli 46). “Photoconceptual” è la mostra che tratta il tema della fotografia come mezzo d’espressione nell’ambito dell’arte concettuale e riunisce 15 artisti internazionali.

All’ex Fornace (via Alzaia Naviglio Pavese 16) mercoledì 6 giugno, alle 18, inaugura “La bellezza ritrovata – a Shot for hope”. Charley Fazio è un fotografo professionista di Palermo che ha posto il suo talento a favore dei più deboli: i bambini. Durante i suoi viaggi a Kilis, al confine con la Turchia, Fazio ha incontrato bambini siriani rifugiati e ha realizzato una serie di scatti che ritraggono la luce della speranza conservata negli sguardi di questa infanzia martoriata.  In particolare ha consegnato ad alcuni di essi una macchina istantanea chiedendo di fotografare ciò che  per loro rappresenta  la bellezza.

Un’altra inaugurazione interessante è ospitata dai Chiostri del Teatro Fontana (Via G.A. Boltraffio, 21), si tratta della mostra “Modern Times. I surreali viaggi nel tempo di Erika Zolli”. Il progetto proposto consiste in una serie di fotogrammi che ruotano intorno all’immaginaria possibilità di tornare indietro nel tempo, precisamente in un’età neoclassica, dove i personaggi ritratti interagiscono con oggetti della nostra modernità. Un viaggio nel tempo caratterizzato da una visione surreale e ironica.

Il Museo Diocesano  (piazza Sant’Eustorgio 3) ospita la mostra “L’Italia di Magnum, da Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin” curata da Walter Guadagnini, direttore di CAMERA (Centro Italiano per la Fotografia di Torino) con il patrocinio del Comune di Milano. Fra le sue mura scorrono 150 immagini appartenenti a venti tra i più importanti maestri della fotografia del XX secolo, che raccontano la cronaca, la storia e il costume del nostro paese dal dopoguerra a oggi, attraverso sguardi straordinari che colgono l’evoluzione del nostro paese anche nella quotidianità.

Infine vi portiamo nel cuore della città: la Galleria Vittorio Emanuele II ospita “Torbjørn Rødland: The Touch That Made You”, un progetto concepito e presentato inizialmente da Serpentine Galleries a Londra, a cura di Hans Ulrich Obrist e Amira Gad. Si tratta di una selezione di più di 40 opere fotografiche e 3 video realizzati tra il 1999 e il 2016 dall’artista norvegese Torbjørn Rødland, celebre per i suoi ritratti, le nature morte e i paesaggi. Nei due livelli di Osservatorio Prada i lavori fotografici sono esposti su strutture di legno caratterizzate da superfici monocrome e lisce, all’interno, e da pareti grezze e non finite, all’esterno.

Osservatorio Prada The touch that made you 04 ©Torbjørn Rødland jpg

Sul sito di Milano Photo Week è possibile trovare il programma completo della kermesse.

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