Anime sensibili con vite difficili, vere e proprie icone dalle capacità innate di andare oltre le apparenze.
La storia dell’arte conta un alto numero di artisti scomparsi prematuramente per le cause più varie: malattie all’epoca incurabili, viaggi pericolosi e condizioni di vita difficili e precarie.
Ogni sfortunata storia è però unita dal filo rosso dell’unicità. Si tratta infatti di personalità speciali, animi sensibili che il mondo dell’arte ha saputo riconoscere nonostante la morte prematura.
Ecco di seguito 4 artisti giovani morti prima dei 30 anni:
Aubrey Vincent Beardsley (1872-1898)
L’artista britannico soffriva di tubercolosi, come suo padre e suo nonno, una malattia con la quale conviveva fin da bambino e che nel 1898 lo porterà alla morte.
Beardsley si è distinto per le sue illustrazioni che ricordano le xilografie giapponesi e lo stile artistico di Henri Toulose-Lautrec che in molti definirono “stile moderno”, risposta britannica all’Art Nouveau.
Nelle sue opere sono spesso presenti numerosi richiami alla sfera erotica che, dopo una conversione al cristianesimo, l’artista autoproclama osceni, mostrando la volontà di eliminarle.
Per fortuna i suoi editori Herbert CPollitt e Leonard Smithers hanno deciso di salvare i suoi lavori e oggi quelle illustrazioni sono note e apprezzate in tutto il mondo.
Jean Michel Basquiat (1960-1988)
La sua è una di quelle storie stroncate dalla droga, l’artista Jean Michel Basquiat muore nell’ Aprile del 1988 per overdose di eroina.
Basquiat nasce a Brooklyn, ha origini haitiane e portoricane e inizia a farsi notare grazie al suo tag da street artist “SAMO”, successivamente collabora con la galleria Anina Nosei che lo lancerà nello star system dell’epoca.
È probabilmente l’artista under 30 più famoso di tutta la storia dell’arte, un’ascesa fulminea dove la spinta più importante gli è stata data dall’artista e amico Andy Wharol, che sarà molto presente nella sua vita.
Dalla sua morte le sue opere hanno continuato ad incrementare il valore, il suo record attualmente lo porta l’opera “Untitled 1982” che ad un’asta da Sotheby’s nel 2017 totalizza 110.5 milioni di dollari.
Egon Schiele (1890-1918)
Un’artista molto controverso, dalla storia non sempre chiara, muore insieme alla moglie Edith Harms di influenza spagnola, uno degli ultimi disegni di Schiele infatti rappresenta la moglie sul letto di morte.
Schiele è stato uno dei più importanti rappresentanti dell’espressionismo austriaco e ha iniziato la sua carriera sotto la guida di Gustav Klimt. Un’artista estremamente prolifico, che ha creato circa 3.000 disegni durante la sua vita.
Amava rappresentare scene di nudo erotiche spesso con contenuti sessualmente espliciti. Questa sua particolare predisposizione ai temi lo porterà anche in tribunale, nel 1912 fu accusato di rapimento e seduzione di una ragazza minorenne.
Le accuse alla fine sono state ritirate, ma è stato condannato a 24 giorni di carcere per aver mostrato arte erotica ai bambini. Il giudice ha persino bruciato un disegno in tribunale.
Charlotte Salomon (1917-1943)
Una delle storie più triste nell’arte contemporanea è sicuramente quella della pittrice tedesca Charlotte Salomon.
Nata nel 1917 durante la prima guerra mondiale, a solo 9 anni perde la madre e nel 1938 il padre viene catturato dai nazisti.
Nel 1943 è incinta di pochi mesi quando, insieme al marito, viene mandata nei campi di concentramento dove morirà lo stesso anno.
Durante la sua burrascosa esistenza, l’artista ha prodotto quasi 800 opere che presentano rimandi tra il reale e il fantastico, molto simili alla pittura di Chagall.
I principali temi da lei trattati nelle sue tele sono la famiglia, le guerre mondiali e l’ascesa del nazismo.
Cover photo credits: Courtesy Green wood cemetery Brooklyn