Cosa spinge le persone a incidere il proprio nome su un monumento antico, a lasciare una scritta sul muro di una casa abbandonata o su un banco di scuola? La galleria d’arte Société Interludio presenta 4Ever, la prima mostra personale dell’artista torinese Luca Federico Ferrero (classe 1995), che esplora proprio questo impulso universale e profondo.
Si tratta della diciottesima esposizione della galleria fondata da Stefania Margiacchi con l’idea di creare uno spazio di riflessione e incontro con l’arte, proprio come un interludio musicale crea un intervallo tra due parti di un componimento.

Nata come un progetto ibrido tra artist-run space e spazio curatoriale nella sua precedente sede in piazza Vittorio Veneto, Société Interludio con il tempo ha affinato la gestione, portando a una maggiore organizzazione e struttura: “L’esperienza ha insegnato quanto sia fondamentale pianificare il lavoro per affrontare gli imprevisti, quasi inevitabili nel settore artistico – afferma Stefania –. Quella che un tempo era una realtà sperimentale e spontanea si è trasformata in uno spazio più strutturato senza perdere lo stesso approccio e, soprattutto, la stessa passione che continua a essere il motore di Société Interludio”.
L’intervento di Luca Federico Ferrero sugli affreschi pompeiani
La mostra 4Ever racchiude opere inedite di Luca Federico Ferrero che reinterpretano degli affreschi pompeiani attraverso segni vandalici che spaziano tra simboli e frasi adolescenziali e frasi di alto valore culturale.
“La base di questi affreschi è composta di calce e sabbia – racconta Stefania Margiacchi, gallerista e art director di Société Interludio. L’intervento che fa Ferrero è di tipo vandalico: ricopre gli “strappi” di affreschi con citazioni di cultura popolare, come forever, il cuoricino con i nomi o smack, accostandole a riferimenti letterari e artistici”.

Le opere di Ferrero presentano infatti evidenti segni di vandalismo simulato, come incisioni e scritte che solcano e disturbano la superficie degli affreschi. La scelta dell’artista nasce dall’osservazione quotidiana di un gesto che sembra banale ma è profondamente significativo: il bisogno umano di incidere il proprio nome o una frase ovunque sia possibile, anche su un supporto antico, prezioso, carico di storia.
“Per questa mostra alcuni lavori li ha creati direttamente qui in galleria – continua Stefania – e ho avuto modo di vedere come avvengono questi atti vandalici: usa strumenti che vanno dalla chiave al trincetto, fino alla fresa e a strumenti simili a quelli odontoiatrici. A seconda della profondità dell’incisione, rimuove il primo strato di colore o arriva persino a intaccare l’intonaco.

Come detto precedentemente, tra le scritte si trovano anche citazioni colte, come “le cose nascono dalla necessità e dal caso”, frase ricamata dall’artista Alighiero Boetti su uno dei suoi arazzi, il motto ottocentesco “épater les bourgeois” e ancora un disegno del pittore Enrico Baj, che acquisiscono una nuova dignità artistica e concettuale.
Una novità nella produzione di Ferrero sono le opere di grande formato: nella mostra 4Ever sono presenti tre grandi affreschi di una camera picta pompeiana: “Ho passato mesi a dirgli “sarebbe carino vedere come ti muovi sul grande formato” e lui l’ha presa sulla parola – afferma Stefania – Ha mantenuto la stessa struttura e procedimento concettuale degli affreschi più piccoli e per fare tutta la parte di incisione di questi tre ci ha impiegato più o meno un mese, nonostante avesse preparato precedentemente tutti i bozzetti”
Molti hanno chiesto di lasciare un’opera aperta affinché il pubblico, durante l’opening, potesse interagirvi e lasciare il proprio segno, ma il lavoro di Ferrero è fatto di stratificazioni ed è molto più complesso di quello che sembra”.