Ecco 5 giovani gallerie d’arte contemporanea a Roma che stanno portando nella capitale un ventata di novità.
Mozzafiato, piena di contraddizioni, simbolo d’Italia e di italianità. Roma è questo ed un’infinità di altre cose. A Roma noi italiani, se già non ci viviamo, ci finiamo a studiare, a lavorare, a trovare qualcuno. O semplicemente perché troppo vicina (Trenitalia permettendo) e meravigliosa per non metterci il naso almeno una volta. Gli appassionati d’arte sanno bene che la capitale ospita grandi gallerie internazionali, tra cui una sede di Gagosian e la storica Lorcan O’Neill. Ma in città ci sono anche gallerie giovani, sempre impegnate a portare novità dal mondo in città. Abbiamo scelto di segnalarvene 5 che a parer nostro meritano senza dubbio di essere seguite. Ma certo non sono le sole, e torneremo a parlare anche di quelle fino ad ora non citate. Ecco 5 gallerie d’arte contemporanea a Roma che stanno dando una scossa alla scena.
Frutta Gallery – Via dei Salumi, 53
La marcia in più della galleria è il suo fondatore, il giovane scozzese James Gardner. Gardner, che passa per essere un vero talento nel suo lavoro, ha portato sulla scena contemporanea capitolina una ventata di freschezza, con interessanti e giovani artisti scozzesi ed internazionali ed un approccio al lavoro di galleria davvero innovativo. Se vi interessa la scena emergente (intesa per le gallerie) della capitale, Frutta è il posto dove andare.
T 293 – Via Ripense, 6
T 293 nasce a Napoli nel 2002. Dato il notevole successo arriva la seconda sede. La scelta non così scontata della capitale dà ragione alla gallerista Paola Guadagnino e al curatore Marco Altavilla. Oggi T 293 è, secondo noi, una delle più interessanti realtà italiane destinate a giovani artisti. Per dirne una, è la galleria che rappresenta in Italia la grandissima Tschabalala Self, tra le giovani artiste statunitensi più in vista del panorama internazionale.
Sant’Andrea de Scaphis – Via dei Vascellari, 69
Una vera chicca nel panorama delle gallerie d’arte contemporanee a Roma. In una chiesa sconsacrata di Trastevere ha preso vita nel 2015 il progetto romano del super gallerista newyorkese Gavin Brown. Garantito dunque l’altissimo livello degli artisti presentati, spesso al primo sbarco in Italia. Un esempio? La prima mostra italiana di Ella Kruglyanskaya, artista in grandissima crescita sul mercato dell’arte internazionale.
Monitor – Via Sforza Cesarini, 43
Anche Monitor sa davvero il fatto suo in quanto di “super emergenti” della scena internazionale. Con grandi competenze in talet scouting di artisti italiani ed esteri, la galleria è diventata davvero sinonimo di novità per l’offerta di arte emergente. La galleria ha una seconda sede a Lisbona: decisione non casuale dato il fermento e le possibilità offerte dalla capitale portoghese.
Varsi – Via di Grotta Pinta, 38
Nata nel 2013, la galleria Varsi è diventata un vero punto di riferimento per l’urban art nella capitale. Con una scuderia invidiabile di artisti internazionali e nazionali (Alice Pasquini, la più nota street artist italiana, lavora con la galleria) Varsi è una splendida finestra sull’arte urbana internazionale.