Si tratta della quarta mostra personale degli artisti presso la Galleria Giò Marconi, realizzata attraverso video in stop-motion, suoni, sculture e installazioni su larga scala.
Dal 16 Settembre al 18 Dicembre 2021 la Galleria Giò Marconi presenta la mostra The Soft Spot presso la sua sede in Via Tadino 20 a Milano.
Si tratta di un’esposizione di video in stop-motion, suoni, sculture e installazioni su larga scala realizzate dagli artisti Nathalie Djurberg e Hans Berg.
I temi trattati sono quelli della sessualità, lussuria, sottomissione, paura, perdita, gelosia, sfruttamento e avidità. Le opere di Djurberg e Berg, infatti, hanno sempre a che fare con desideri umani e animaleschi. Ciò permette loro di creare una narrazione allo stesso tempo comica e seducente, erotica e violenta, spesso tendente all’assurdo.
Gli artisti si caratterizzano per lavorare in modo intuitivo, ognuno con il proprio mezzo. Djurberg ha sviluppato uno stile di cinema in cui produce ambienti elaborati e pupazzi di argilla, plastilina, filo di ferro e foam. Berg si occupa della musica, aggiungendo suoni ipnotici alle animazioni di Djurberg.
All’ingresso della galleria è visibile un video incentrato su tattilità e sensualità e avente diversi protagonisti: un tricheco che protegge un diamante, un uomo multi-braccia, una donna dai capelli rossi e la mano dell’artista che impasta. In queste immagini un mondo femminile sensuale, protettivo e premuroso viene giustapposto a un mondo maschile invadente e aggressivo. La sala poi si apre trasformandosi in un giardino di sculture floreali che tappezzano pavimento e pareti.
Giò Marconi è una galleria storica di Milano, nata nel 1990 su iniziativa di Gió Marconi, che in precedenza aveva costituito lo Studio Marconi 17, uno spazio laboratorio sperimentale per giovani artisti e curatori, diretto dal 1987 al 1990.
Da decenni la Galleria continua a sostenere i suoi artisti, promuovendo il loro lavoro al pubblico e alle istituzioni, in Italia e all’estero.
La collaborazione con Nathalie Djurberg e Hans Berg è giunta alla quarta mostra. Lo scorso anno, gli artisti hanno lavorato a una serie di sculture floreali da parete e da pavimento, anch’essa intitolata The Soft Spot. I fiori sono, infatti, un motivo ricorrente nel loro lavoro. Tuttavia, il nuovo corpus di opere ha un aspetto completamente diverso dalle precedenti sculture floreali. Esso è partito in maniera organica, con un vero tronco d’albero con piccoli funghi e fiori. Da questo tronco è poi scaturito un gruppo di altre sculture da pavimento e da parete.
Il video esplora anche il significato delle sculture floreali, intese come qualcosa di ricercato e prezioso che ha bisogno di protezione. Tuttavia, esso sembra anche suggerire che l’avidità e i comportamenti aggressivi alla fine ripagano, in una forma o nell’altra.
Cover Photo Creditis: Immagine della mostra The Soft Spot, 2021, Courtesy Galleria Giò Marconi