Le alchimie rosa di Miniartextil a Villa Olmo

Rosa Alchemico è il titolo della 31aedizione della manifestazione dedicata alla Fiber Art, promossa da Miniartextil che si svolge nello scenario di Villa Olmo, dal 16 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023.

Manuel Ameztoy Cage 2013 Installation view 31 MINIARTEXTIL Rosa Alchemico Villa Olmo Credits T Space

Rosa Alchemico è il titolo della 31a edizione della manifestazione dedicata alla Fiber Art, promossa da Miniartextil che si svolge nello scenario di Villa Olmo, dal 16 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023.

Sono 234 i progetti di minitessili con il premio per l’opera migliore a Danielle Pèan Le Roux e una menzione speciale a Vanessa Lobosco.

Accanto le opere di artisti internazionali in dialogo con gli eleganti ambienti della villa settecentesca, il lavoro di Mai Tabakian alle Terme di Como Romana, gli appuntamenti previsti con la Delegazione del Fai di Como e un evento in collaborazione con il gruppo tessile di Confindustria Como

Un’edizione speciale che ricorda lo spirito della co-fondatrice Nazzarena Bortolaso (recentemente scomparsa), che insieme a Mimmo Totaro (co-fondatore), hanno progettato Rosa Alchemico. Un titolo evocativo, che ragiona intorno alle potenzialità e al simbolismo del colore, rompendone, allo stesso tempo lo stereotipo.

Se il rosa simula l’incarnato della pelle (della razza caucasica), nel mondo occidentale è associato prevalentemente al femminile, suggerendo una distinzione che ha a che fare con aspetti biologici, identitari e culturali.

La mostra al contrario, in associazione con la pratica alchemica celebra il corpo liberato da qualunque identità di genere, rafforzandone la forza e il potere trasformativo dell’uomo. 

Il percorso espositivo disvela le tematiche della contemporaneità, affermando l’urgenza di una relazione tra l’uomo e la natura. In questo contesto tra conflitto e necessità, urgenze e opportunità, Rosa Alchemico diventa un laboratorio globale che prende forma attraverso le opere. Racconti alchemici e magici sono dipinti su seta da Emma Talbot.

I messaggi verbo-visuali di Marinella Senatore e di Ruben Montini, o gli stendardi di Veronica Bisesti tracciano percorsi multiculturali. Monumentali arazzi di Pae White celebrano il mito. Mentre Jaimie Poblete e Raul Gabriel, ragionano intorno alle possibilità della materia.

Se Isghaan Adams tesse trame di perle e conchiglie, Manuel Ameztoy compone cascate di tessuto rosa che accolgono lo spettatore all’ingresso. Tra le indagini-denuncia di Teresa Antignani, l’interrogativo di Angela Ricci Lucchi che domanda “Che cos’è per te la rosa” (cui risponde anche Luigi Ontani, in mostra con tre opere), si scoprono gli archivi tassonomici di Bianca Bondi o i lavori di Gabriella Benedini.

Nella scenografica cornice di Villa Olmo, come un coup de théâtre, è proprio il Teatrino (voluto dal duca Guido Visconti di Modrone nell’ultimo ventennio dell’Ottocento), che prende vita con l’installazione e la performance di Jacopo Benassi (che si ispira al paesaggio naturale lacustre).

Come in Rosa Alchemica, uno dei racconti scritti nel 1896 da William Butler Yeats, sogno e magia, forze occulte e alchimia, sostengono l’uomo nel suo viaggio verso la scoperta di uno spirito rinnovato (allora come oggi), in cui l’arte (e il mago) riveste un ruolo privilegiato. 

Immagine di copertina: Pae White, Untiltled 2022 Installation view 31. Miniartextil Rosa Alchemico, Villa Olmo. Credits T-Space

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