Gli NFT entrano nelle collezioni dei grandi musei

Sono 5 i grandi musei che hanno scelto di accogliere nelle proprie collezioni d’arte opere NFT donate da collezionisti o acquisite dalle istituzioni. Scopriamo la classifica!

Il LACMA – Los Angeles County Museum of Art ha appena annunciato di aver ricevuto la donazione di 22 opere NFT da parte del misterioso collezionista crypto Cozomo de’ Medici.

Le opere realizzate da 13 artisti internazionali, quasi la metà dei quali sono donne, rappresenta la prima donazione di NFT per il museo, che diventa così il quinto grande museo del mondo a vantare la propria collezione NFT.

LO SCETTICISMO VERSO IL COLLEZIONISMO DI NFT

C’è ancora molto scetticismo nei confronti del collezionismo di opere NFT, soprattutto da parte delle grandi istituzioni, le quali spesso non sono dotate dei dispositivi fondamentali per la loro fruizione. Proibitivi sono i costi di acquisizione, non solo delle opere, ma anche in termini di conservazione, esposizione e valorizzazione che non possono essere trascurati proprio dalle istituzioni museali.

Queste si ritrovano molto spesso a dover fare i conti con la mancanza, all’interno dei propri dipartimenti curatoriali, di esperti in nuove tecnologie applicate al mondo dell’arte, ma non è solo una questione di risorse umane ad essere un deterrente nell’acquisizione.

Altra barriera all’ingresso è determinata dai supporti audio-visivi che devono essere utilizzati per offrire la migliore resa espositiva a favore a dell’opera così come del visitatore: non bastano semplici schermi televisivi.

Come racconta anche il collezionista Cozomo de’ Medici alle pagine di Artnet nella sua recente intervista: “Ci sono alcune grandi aziende che stanno realizzando schermi avanzati per l’esposizione degli NFT, ma sono molto costosi in questo momento – con prezzi che variano dai $ 10.000 per il più piccolo fino a $ 40.000 per schermi leggermente più grandi, cifre ancora troppo alte per un’adozione mainstream“.

Al di là di questi ostacoli, sono gli Stati Uniti ad aggiudicarsi il podio per la più alta concentrazione di grandi musei che hanno acquisito o ricevuto in donazione opere NFT. Unico invece il caso in Europa appena annunciato: e no, non stiamo parlando dell’Italia.

LACMA – LOS ANGELES COUNTY MUSEUM OF ART

È il 13 febbraio 2023 quando il Los Angeles County Museum comunica ufficialmente di aver ricevuto la donazione di opere NFT create su rete Blockchain Ethereum.

Opere di 13 artisti provenienti da tutto il mondo compongono iil nucleo donato, e insieme raccontano una “storia rappresentativa del movimento della Crypto Arte“, secondo l’annuncio del museo. Sono incluse opere di Justin Aversano, Cai Guo-Qiang, Dmitri Cherniak, Claire Silver, Neil Strauss, Monica Rizzolli, Matt DesLauriers, Adam Swaab, e Pindar Van Arman.

Oltre alla donazione da parte del collezionista Cozomo de’ Medici, il Museo LACMA ha annunciato che il Consiglio Direttivo del museo ha approvato l’acquisizione di altre 15 opere su Blockchain, tra cui un NFT di John Gerrard Western Flag e un NFT della serie Rocket Factory di Tom Sachs, portando il LACMA a possedere ben 37 opere NFT.

CENTRE GEORGES POMPIDOU DI PARIGI

Il Centre Pompidou ha annunciato l’acquisizione di una serie di 18 NFT da parte di 13 importanti artisti francesi e internazionali. Le opere entreranno a far parte della collezione nazionale di arte moderna e contemporanea della Francia.

L’acquisizione, la prima da parte di un importante museo pubblico francese, è il risultato di uno sforzo congiunto tra i team scientifici e amministrativi del Ministero della Cultura francese e il direttore del Pompidou, Xavier Rey.

Il Web3 è un territorio innovativo che gli artisti hanno ora sfruttato per creare opere originali e audaci”, afferma Rey, “e questa collezione ribadisce il nostro sostegno agli artisti nella loro conquista di nuovi mezzi di espressione, che è il fondamento dell’arte moderna.”

Gli artisti i cui NFT sono stati acquisiti dal Pompidou sono Aaajiao, Emilie Brout e Maxime Marion, Claude Closky, Fred Forest, John Gerrard, Agnieszka Kurant, Jonas Lund, Larva Labs, Jill Magid, Sarah Meyohas, Robness, Rafael Rozendaal e John F. Simon Jr.

ICA – INSTITUTE OF CONTEMPORARY ART DI MIAMI

Nel 2021 l’Institute of Contemporary Art di Miami annuncia l’acquisizione dell’NFT CryptoPunk 5293, prima opera di Crypto Art che entra a far parte di una collezione museale, grazie alla donazione di Eduardo Burillo, membro del ICA Miami Trustee.

I CryptoPunk rappresentano l’innovazione nell’arte, nell’identità e nell’archivio culturale. Sono così lieto di supportare la sperimentazione nella collezione di ICA Miami contribuendo con un’opera importante che cattura il discorso contemporaneo e l’evoluzione della pratica artistica“, ha dichiarato Eduardo BurilloICA Miami Trustee.

CryptoPunk 5293 si unisce alla collezione ICA Miami come un’opera che è veramente rappresentativa dello spirito del tempo culturale e avrà un significato storico per le generazioni a venire, riflettendo ICA Miami’s impegno a promuovere una comprensione espansiva dell’arte contemporanea e della produzione culturale nel 21° secolo. Siamo enormemente grati per la straordinaria visione e generosità di Eduardo Burillo con questo dono storico al museo“, ha aggiunto il direttore artistico dell’ICA Miami Alex Gartenfeld.

SFMOMA – SAN FRANCISCO MUSEUM OF MODERN ART

Il MoMA di San Francisco ha acquisito il suo primo NFT, un’opera intitolata “Final Transformation #2” dell’artista Lynn Hershman Leeson.

L’opera Final Transformation #2 è una clip del film di Leeson del 1997 “Conceiving Ada”, con protagonista l’attrice Tilda Swinton nel ruolo della matematica Ada Lovelace, che ha scritto il primo programma per computer nel XIX secolo.

Christopher Bedford, Direttore del museo MoMA di San Francisco ha dichiarato soddisfatto: “Queste recenti acquisizioni rappresentano una gamma incredibile della visione artistica e catturano l’impegno di SFMOMA nel collezionare opere di artisti di tutto il mondo. Sono grato al team curatoriale di SFMOMA per la loro visione e la costante dedizione ad ampliare le voci e le narrazioni rappresentate nella nostra collezione.”

MOMA – MUSEUM OF MODERN ART DI NEW YORK

Non si parla ancora di acquisizione per il Museum of Modern Art di New York, ma c’è una grandissima volontà nell’utilizzare parte del budget raccolto in occasione di aste di opere d’arte con la finalità di acquisto di opere NFT. Nel frattempo il tempio newyorkese dell’arte moderna e contemporanea prepara la strada attraverso un team curatoriale preparato capitanato da Michelle Kuo e Paola Antonelli, eventi dedicati alla divulgazione e alla conoscenza del mondo NFT, nonché con la realizzazione di grandi mostre.

L’ultima è Unsupervised che ha visto protagonista l’opera del digital artist Refik Anadol, in corso fino al 5 marzo 2023.

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