La Cruda Astrazione di Alessandro Borgonovo presentata allo Scalo Farini

BIANCHIZARDIN CONTEMPORARY ART presenta dal 18 gennaio al 3 febbraio 2024 la mostra personale di Alessandro Borgonovo BRGNV – CRUDA ASTRAZIONE presso LAMPO MILANO – SCALO FARINI.

Artista poliedrico, Borgonovo esplora le potenzialità dell’arte attraverso svariati medium. Inizialmente artista digitale, in questa fase del suo percorso artistico realizza prevalentemente opere legate all’astrattismo. Nel 2015 sente il bisogno di esplorare nuove tecniche artistiche, abbandonando l’arte digitale a favore di una ricerca pittorica. La volontà di lavorare con materiali concreti, tangibili, si fa sempre più forte se non addirittura necessaria per la crescita e lo sviluppo della sua arte.
L’approccio alla pittura è quindi per lui quasi un’urgenza d’espressione artistica.

Photo by Apostolos Diamantis Courtesy BIANCHIZARDIN

Le opere di Borgonovo sono caratterizzate da una grande componente materica. Composte da due tele grezze unite tra loro e attaccate ad una terza tela poggiante su telaio, richiamano i lavori dell’informale. Attraverso l’utilizzo di smalti sia lucidi che opachi estremamente diluiti e bombolette spray, la resa del colore risulta decisamente piatta, quasi come fosse parte integrante della superficie. Nonostante questo però, la matericità dell’opera assume grande rilevanza per la scelta dei materiali utilizzati. Il gesso viene infatti impiegato per rendere la tela meno permeabile e garantire così un assorbimento solo parziale del colore.

Altro fondamentale segno distintivo dei lavori di Alessandro Borgonovo, è senza dubbio la sua famosa sfrangiatura della tela. Ogni opera qui esposta ha la peculiare caratteristica di essere sfrangiata almeno da uno dei quattro lati. Nella maggior parte dei casi la sfrangiatura la troviamo nella parte centrale dell’opera. L’operazione viene eseguita in questo modo: Borgonovo dopo aver concluso l’intervento pittorico su una tela, decide quale lato dovrà essere sfrangiato, rimanendo aperto alla possibilità di girare il supporto. Terminato il lavoro su una singola tela grezza, questa viene accostata ad una seconda. Le due saranno indissolubilmente legate assieme, nella completezza del lavoro finito, su un ulteriore supporto a telaio.

Photo by Apostolos Diamantis Courtesy BIANCHIZARDIN

Di notevole interesse è l’operazione di trasformazione del supporto nelle opere di Alessandro Borgonovo. Nei suoi lavori la tela assume infatti un significato altro rispetto alla sua semplice funzione d’intelaiatura. È come se diventasse essa stessa parte integrante della creazione artistica, modificando il suo ruolo da base pittorica a materiale di produzione. In questa nuova ottica del lavoro, il grado d’importanza della tela assume un nuovo valore, decisamente più rilevante rispetto al precedente.

Focalizzandoci sull’aspetto prettamente pittorico della produzione artistica di Borgonovo, la gestualità riveste un ruolo essenziale nella sua intera pratica artistica. Il tratto è infatti impulsivo, quasi istintivo se non primordiale. Come il titolo della personale milanese ci ricorda, la crudezza nelle opere di Alessandro è l’elemento cardine dell’intera sua produzione. Questo connotato di crudità non ha necessariamente accezione negativa, non viene infatti inteso nella sua connotazione di asprezza e insensibilità. Le sue opere sono crude, reali, naturali.

Photo by Apostolos Diamantis Courtesy BIANCHIZARDIN

La tela si fa specchio del nostro essere animali istintivi, con pulsioni, passioni e moti interiori, caratteristiche spesso soppresse e rinnegate dalla nostra società contemporanea, la quale sembra si vergogni della natura di cui facciamo parte.
In Borgonovo ho ritrovato questo aspetto della nostra persona, oggi caduto nell’oblio e che non solo rende accessibile la sua arte a chiunque voglia fruirne ma che allo stesso tempo risveglia gli animi, attraverso un inno alla gestualità della produzione.

Alla galleria Lampo presso Scalo Farini, vediamo esposte diciannove opere di piccolo, medio e grande formato, in una raccolta di lavori che va dal 2019 al 2023. L’aspetto estremamente interessante dell’allestimento è sicuramente il perfetto connubio tra i lavori di Borgonovo qui presentati e la sede espositiva. Le tele infatti non solo dialogano spontaneamente tra di loro, ma sono anche in perfetta sintonia con l’ambiente che le ospita, risultando quasi site-specific.

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