Dall’1 al 4 febbraio 2024, per l’edizione numero 12 di ART CITY, l’avvio di ARTEFIERA coincide con il ricco calendario di mostre, eventi e iniziative che coinvolgono il capoluogo emiliano. A cinquant’anni dal primo appuntamento fieristico, ART CITY, promosso dal comune di Bologna in collaborazione con BologrnaFiere, omaggia l’artista-simbolo della città, Giorgio Morandi, nel 60° anno dalla sua scomparsa con un programma a lui ispirato con cinque progetti speciali.
Si aggiungono istituzioni, gallerie e altri spazi; si attende ART CITY White Night, la notte bianca di sabato 3 febbraio ad estendere capillarmente l’arte contemporanea tra le vie della città.
Abbiamo selezionato e raggruppato i progetti singoli, installazioni in gran parte site-specific, disseminate in luoghi aperti, non convenzionali, riconvertiti per l’occasione o con cui gli artisti sono entrati in dialogo innescando nuove riflessioni e scenari immaginifici.
Davide Rivalta, Orangutan
a cura di Davide Ferri
@Nuova sede del Comune in P.zza Liber Paradisus
inaugurazione: venerdì 2 febbraio, ore 12
Con i suoi 1.120 chili e un’altezza di 3 metri, l’orango dell’artista bolognese fa il suo ingresso nello spazio antistante la nuova piazza del comune, lì dove si concentra il via vai di passanti abituali e occasionali. Dopo la mostra a cielo aperto al castello di Brescia, Sogni di gloria, conclusasi lo scorso 7 gennaio, la scultura in bronzo e vetro si staglia possente instillando nuovi dubbi e interrogativi circa il rapporto uomo-natura, in particolare sul mondo animale. Rivalta è solito scegliere, non a caso, le creature più prossime: gorilla, scimpanzé e oranghi, giocando sulla tensione tra empatia e distanza a suggerire nuovi rapporti di equilibrio.
Luca Monterastelli, Storia di un’onest’uomo
a cura di Alessandro Rabottini
@Oratorio San Filippo Neri, Via Manzoni 5
inaugurazione: 30 gennaio, ore 17-21 | fino all’11 febbraio
orari: tutti i giorni, ore 16-20 | sabato 3 febbraio, ore
“Le opere sono simili a protesi in metallo, in bilico su quel limite in cui il vantaggio tecnologico – la protuberanza postumana o la protesi creata nell’intento di estendere le capacità del corpo – si confonde con il controllo, la limitazione dei movimenti e quindi la loro successiva cristallizzazione”. Così, illustra l’artista l’installazione pensata per reinterpretare gli oggetti dell’oratorio all’interno di un nuovo paesaggio proseguendo la ricerca di Monterastelli sul potere coercitivo della politica e il bisogno di nuovi rifugi dai pericoli della contemporaneità.
Alberto Garutti. Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora / every step I have taken in my life has led me here, now
Dal 2004, dopo l’aeroporto di Milano-Malpensa, la stazione di Milano-Cadorna, piazza S.M. Novella a Firenze, il Lac di Lugano, la Serpentine Gallery di Londra e la biennale di Kaunas, la lastra di pietra sulla quale è incisa l’iscrizione: “Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora” approda in lingue diverse alla città di Bologna. Tra arte ambientale e relazionale, ART CITY omaggia Garutti a pochi mesi dalla sua scomparsa catturando l’attenzione dei passanti sull’unicità e la complessità dell’esistenza umana capace di attivare infiniti viaggi.
Luca Campestri. Torna, canale
a cura di Olivia Teglia
@Opificio delle Acque, Via Monaldo Calari 15
1 – 10 febbraio | opening: mercoledì 31 gennaio h 18.00
Ingresso: libero ad accesso limitato (massimo 25 persone)
Immaginifico e reale si fondono con la storia e la geografia della città di Bologna attraverso l’installazione site-specific che richiama alla memoria i canali sotterranei come arterie di un organismo vivente. Attraverso il suono, Campestri elabora la mappatura dello spazio sotterraneo scansionandone la profondità e restituendo al visitatore un tracciato fisiologico del suo presente e passato.
Antonello Ghezzi. Ed intanto la mia testa
a cura di Teatro Comunale di Bologna
@Foyer Comunale Nouveau, Piazza delle Costituzione 4,
3 febbraio 2024, dalle 14:00 alle 18:00
Ed intanto la mia testa si estende per tutto il soffitto del foyer del Comunale Nouveau accogliendo il visitatore in medias res di un’opera teatrale, quella di ognuno di noi nel riflesso di specchi che trasformano lo spettatore in protagonista. Il “qui ed ora” dell’installazione pensata per il teatro è un invito a sollevare lo sguardo, osservare l’opera e se stessi all’interno della storia del teatro tra le parole de La Cenerentola di Rossini.
Claudia De Luca, Eleonora Conti. Quanto resta della notte
a cura di Elisabbetta Mero
@Teatro DAMSLab, Piazzetta Pier Paolo Pasolini 5b
orari: venerdì 2 febbraio h 18-22
sabato 3 febbraio h 18-23
domenica 4 febbraio h 14-19. Finissage h 14-19
L’installazione di luci e tarlatana nello spazio del teatro crea un percorso onirico e solitario. Lo spettatore viene accompagnato nel passaggio dal buio al giorno, nel momento magico denominato ora blu. I confini tra sonno e veglia si sovrappongono, i pensieri sorgono sotto forma di domanda lasciando il visitatore in quell’attimo che nel teatro sembra essere eterno.