La World Photography Organisation ha annunciato i vincitori dei prestigiosi Sony World Photography Awards 2024, che giunge alla sua 17esima edizione. Un appuntamento molto atteso perché viene riconosciuto il meglio della fotografia mondiale tramite gli scatti e storie che hanno mosso più interesse nel corso dell’anno. I progetti premiati sono esposti alla mostra dei Sony World Photography Award 2024, allestita presso la Somerset House di Londra fino al 9 maggio.
La fotografa francese Juliette Pavy è stata nominata Photographer of the Year con il progetto intitolato Spiralkampagnen, sulla contraccezione forzata e la sterilizzazione involontaria delle donne groenlandesi. Un lavoro documentario che indaga le gravi conseguenze del programma di controllo involontario delle nascite noto come Spiralkampagnen. Tra il 1966 e il 1975, sotto la guida delle autorità danesi, quasi 4.500 dispositivi intrauterini (spirali) sono stati impiantati in donne e ragazze Inuit, molte delle quali affermano che la procedura è stata eseguita senza il loro consenso. Questa campagna è stata rivelata per la prima volta da un podcast danese nella primavera del 2022 e i documenti dimostrano ora che le autorità hanno attuato questa politica per ridurre la crescita della popolazione Inuit. Monica Allende, Presidente di giuria del concorso Professional 2024, ha affermato a proposito del progetto della vincitrice “La giuria dei Sony World Photography Awards ha premiato l’eccezionale talento e l’empatia con cui Juliette Pavy ritrae i suoi soggetti, catturandoli in un modo al tempo stesso dignitoso e profondamente intimo. L’impegno di Pavy nell’esporre la cruda realtà affrontata dalle comunità emarginate, insieme al suo avvincente approccio narrativo, non solo le è valso il prestigioso riconoscimento dei Sony World Photography Awards, ma ha anche fatto in modo che la giuria riconoscesse il suo potenziale e l’importanza di sostenere la sua carriera”.
Ma anche le altre opere nella selezione finale dei premi di categoria trattano tutte tematiche di stringente attualità, come il progetto di Siobhán Doran (Irlanda), In Sala Mayor (Living Room), vincitore per la categoria Architettura e Design che documenta le case delle famiglie che si sono arricchite con il commercio dello zucchero nelle Filippine attraverso una serie di immagini suggestive dei loro salotti sontuosi e post-coloniali
La serie A Thousand Cuts di Sujata Setia vince la categoria, di Creativa. In questo lavoro la fotografa esamina le storie di donne sopravvissute agli abusi domestici nella comunità sud-asiatica del Regno Unito.
il fotografo olandese Eddo Hartmann nella serie “Sacrifice Zone” ha esplorato un’area remota del Kazakistan, sede dei principali impianti di sperimentazione nucleare dell’URSS. Vincitore della sezione Landscape, Hartmann ha utilizzato una fotocamera a infrarossi per trasformare in rosa e rosso il verde del paesaggio, richiamando la contaminazione da radiazioni invisibile all’occhio.
Infine, il premio Outstanding Contribution to Photography di quest’anno è andato al fotografo brasiliano Sebastião Salgado (come già annunciato dal nostro magazine lo scorso dicembre, ndr), per celebrare una carriera eccezionale che abbraccia più di cinque decenni. “Sono onorato di questo premio e sono estremamente grato del riconoscimento“, ha dichiarato Salgado durante il suo discorso alla cerimonia. “Ai giovani fotografi di cui abbiamo ammirato il lavoro stasera dico: continuate così! Tra cinquant’anni sarete voi su questo palco a ritirare il premio che mi è stato assegnato stasera”.