Il 19 maggio, all’interno della Piramide del Cocoricò di Riccione, inaugura MUDI, il primo museo discoteca d’Italia. Il celebre locale si trasforma in una cattedrale di arte contemporanea segnando un nuovo modo di vivere l’esperienza artistica.
L’artefice di questo connubio inedito è Filippo Sorcinelli, figura eclettica e sfaccettata il cui lavoro abbraccia settori diversificati come la moda, la pittura, la fotografia e persino la creazione di profumi. Il tema che unifica le molteplici espressioni di questo primo evento è “rispettate la mia follia”, uno slogan che vuole essere un manifesto tanto personale quanto universale, celebrando la libera espressione dell’individualità con l’aiuto dell’arte.
L’allestimento prevede una serie di installazioni immersive, con un particolare focus su una che si svolge all’interno del CIAO SEX, storico bagno/privée del Cocoricò. Qui, i visitatori avranno l’opportunità di percorrere un itinerario olfattivo immersi in una nuova collezione di fragranze denominate XSE’ “extrait de perversion”. Ogni “cella” del percorso propone un’essenza diversa, invitando il visitatore a lasciarsi trasportare e a scavare a fondo della propria personalità.
L’evento vede anche la partecipazione dei SALÒ, un collettivo musicale underground di Roma noto per le sue performance che spaziano dalla psichedelia al noise, ideali per accompagnare un’esperienza sensoriale così profonda e trasgressiva.
Con MUDI, Sorcinelli non solo mette in discussione i confini tradizionali tra le diverse forme d’arte ma rielabora anche il concetto di spazio espositivo, trasformando un luogo di intrattenimento notturno in un tempio di cultura visiva ed olfattiva. Grazie a questa fusione, il Cocoricò si conferma non solo un punto di riferimento per la vita nottambula ma si propone anche come spazio artistico d’avanguardia. L’evento del 19 maggio, quindi, non è solo un’inaugurazione ma una vera e propria celebrazione di quella “follia” creativa che può e deve essere rispettata, promossa e vissuta. Grazie a questa nuova forma d’arte, MUDI incita alla libertà espressiva, dimostrando come gli spazi e il loro utilizzo possano essere reinventati e arricchiti continuamente.