A Roma “OxidAction / Relocating film decay”

Nel cuore di Roma, presso la sede della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS, il 7 giugno inaugura “OxidAction / Relocating film decay“; la mostra prevede ingresso libero a tutti gli appassionati d’arte e di storia a partire dalle ore 18:00.

Curata da Marianna Lembo e Simona Debernardis, la mostra sarà un’esperienza immersiva molto particolare. Al centro dell’esposizione ci sono le cosiddette ‘redox blemishes‘, ossia macchie di ossidazione con sfumature che virano dal rosso al dorato, emerse durante l’ispezione di rare pellicole sulla Prima Guerra Mondiale. Queste imperfezioni, generalmente viste come degenerazioni da evitare, vengono qui reinterpretate come potenti mezzi espressivi. L’approccio innovativo della mostra sta nel trasformare questi segni del tempo in strumenti di narrazione e riflessione. Le macchie di ossidazione diventano una lente attraverso cui osservare non solo la storia fisica del materiale filmico, ma anche quella umana, dolorosa e complessa, che esso rappresenta.

Grazie ad un allestimento che si avvale di fotografie e filmati, “OxidAction” offre una nuova prospettiva sulle cicatrici lasciate dalla guerra, trasformando ciò che è tradizionalmente considerato scarto in una testimonianza di inaspettata bellezza. Le curatrici saranno presenti durante l’evento per guidare i visitatori nel processo di scoperta e analisi delle pellicole, illustrando le tecniche utilizzate per conservare e valorizzare questi frammenti di storia.

Inoltre, spiegheranno come questo tipo di degrado possa essere interpretato non solo come una perdita, ma anche come una creazione di nuovo valore estetico e storico. Intrinsecamente, “OxidAction” ha un valore molto alto: è un invito a riflettere sulla transitorietà e sulla trasformazione, sulla capacità dell’arte di dare nuova vita a ciò che il tempo ha marchiato. Un evento per chi cerca di comprendere come, anche nelle tracce di un passato doloroso, possa emergere una nuova forma di bellezza e di consapevolezza. Attraversando le sale di questa installazione, i visitatori avranno l’opportunità di sperimentare un dialogo visivo e sensoriale che sfida la percezione tradizionale del deterioramento e invita a una rinnovata contemplazione del nostro rapporto con la storia e l’arte visiva.

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