Il 18 giugno presso la Sala Manzi dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, avrà luogo la presentazione del volume “Collezione Martelli – Cento artisti bolognesi del Novecento“. Curato da Claudio Spadoni, il libro documenta quattrocentoquaranta opere tra pittura e scultura di artisti bolognesi e rispecchia anche l’impegno di due generazioni della famiglia Martelli nel valorizzare l’arte locale.
L’evento sarà anche l’occasione per inaugurare la mostra “Paesaggi emiliani“, curata da Sandro Malossini. Trenta dipinti di paesaggio, tra cui la prima incisione di Giorgio Morandi, delineano lo sviluppo artistico regionale dall’Ottocento al Novecento, offrendo uno spaccato significativo sulla pittura emiliana.
Il volume rappresenta un compendio critico e visivo prezioso. Ogni opera è accompagnata da una scheda bio-bibliografica dettagliata e le immagini a colori arricchiscono l’edizione di pregio con copertina rigida. Gli interventi critici di Claudio Spadoni, Francesca Sinigaglia e Daniela Bellotti forniscono approfondimenti sulla formazione artistica locale e sulle peculiarità delle diverse correnti e stili che hanno animato Bologna e i suoi dintorni per un secolo.
Francesca Sinigaglia nel suo contributo evidenzia come Bologna abbia saputo formare artisti di spicco con una forte personalità e sguardo sempre rivolto all’arte internazionale. Grazie a istituzioni come il Collegio Venturoli e la Società Protettrice di Belle Arti, la città ha dato forma a generazioni di artisti. Figure come Norma Mascellani e Sergio Vacchi emergono nel panorama artistico regionale non solo per il loro legame con il territorio, ma anche per il dialogo con correnti artistiche di ampio respiro.
La mostra e il volume sulla Collezione Martelli non sono solo una celebrazione dell’arte bolognese, ma anche un’analisi critica di come la specificità territoriale possa influenzare e definire l’espressione artistica, rendendo il locale universalmente riconoscibile. Attraverso questa mostra aperta fino al 5 luglio, i visitatori potranno apprezzare l’arte di Bologna e degli artisti bolognesi da una prospettiva privilegiata, consolidando il valore di un’eredità culturale che continua a influenzare e ispirare.