La Fondazione Rossetti Valentini e i suoi partner il 20 giugno alle 17.30 nei rinnovati spazi della Scuola di Belle Arti di Santa Maria Maggiore a Milano, inaugurano l’estate 2024 con “Gian Maria Rastellini nella Milano di Grubicy e Tosi” una mostra che mette in luce il percorso artistico di Gian Maria Rastellini e il contesto milanese in cui ha operato. Il progetto sarà visitabile dal 30 giugno al 3 novembre ed è a cura di Lorella Giudici e Elisabetta Staudacher.
Gian Maria Rastellini, originario di Buttogno, è vissuto in un periodo molto fervido dell’arte milanese e si è formato studiando accanto a figure di rilievo come Vittore Grubicy e Arturo Tosi. La mostra si snoda in cinque sezioni che tracciano la formazione dell’artista, il suo rapporto con la famiglia, l’interazione con le sue radici vigezzine, la vita professionale a Milano e infine, il suo forte legame con la Liguria.
La prima sezione è dedicata alla formazione del pittore, evidenziando il passaggio da Santa Maria Maggiore all’Accademia di Belle Arti di Milano. Qui si notano gli esordi e le influenze dei suoi maestri e compagni e si approfondisce la crescita personale di Rastellini in un dinamico scenario artistico culturale.
Proseguendo, la mostra si immerge nella vita privata di Rastellini con la sezione “Il Sogno: Nana, la modella prediletta”. Qui, l’attenzione si concentra sulla figura della sorella Caterina, musa ispiratrice di molte delle sue opere più intime e toccanti. Il capolavoro del pittore è rappresentato in doppia versione grazie alla collaborazione della Collezione Poscio.
Un elemento distintivo della rassegna è l’approfondimento sulle radici vigezzine di Rastellini, spaziando tra ritratti e paesaggi che illustrano il suo profondo legame con il luogo natale, ben evidenziato nella terza sezione. Questi lavori non solo riflettono la nostalgia e l’amore dell’artista per la sua terra, ma anche la sua costante ricerca di autenticità e bellezza.
La vita milanese di Gian Maria e suo fratello Gian Battista è l’argomento della quarta sezione, intitolata “La Milano di Grubicy e Tosi”. Qui emerge la figura di Rastellini ritrattista, attento osservatore della borghesia e della nobiltà locali e assiduo rappresentante del fermento culturale e artistico della città.
Infine, la mostra si conclude con un omaggio alla Liguria nelle “Marine liguri”, dove le vedute marittime esprimono il talento del pittore nel catturare i mutamenti e i colori del mare, influenzato dal profondo rapporto con sua figlia Maddalena.
Attraverso documenti, lettere, oggetti personali e opere d’arte, questa esposizione non solo celebra il centenario della nascita di Rastellini, ma offre anche una panoramica dettagliata e coinvolgente di una delle figure più poliedriche e sensibili dell’arte lombarda di fine Ottocento e dei primi decenni del Novecento.