Primo Marella Gallery presenta “To The Walls from the Wound of Oddities”, la nuova mostra personale dell’artista filippino Jigger Cruz, inaugurata lo scorso 18 luglio presso la sede di Milano.
Un live di musica sperimentale ha accompagnato l’evento inaugurale, accompagnando l’esposizione non solo come sottofondo sonoro ma come elemento essenziale che amplifica e trasforma l’esperienza visiva. La musica, con i suoi ritmi irregolari, risulta essere in perfetto dialogo con le opere esposte. Le sonorità evocano immagini e sensazioni che fanno da guida, cercando di dissolvere le barriere tra arte visiva e sonora.
Quello che colpisce osservando poi le opere di Jigger Cruz è sicuramente la sua personalissima tecnica. Nei suoi lavori la pittura è viva, l’artista è come se superasse i confini tra le varie forme espressive: “L’arte di Jigger Cruz si distingue per la sua tecnica unica che trasforma l’olio in una sorta di moderno bassorilievo. Le opere dell’artista rappresentano una rinascita dell’arte filippina, superando i canoni europei per creare un linguaggio visivo nuovo e autentico”.
I lavori esposti, alcuni di grandi dimensioni, sono creati infatti attraverso la sovrapposizione di figure ed elementi rigorosamente formati dalla sola pittura ad olio con una procedura elaborata; la materia non si limita a coprire la tela ma emerge da essa, conferendo ai dipinti una presenza fisica e tangibile che ricorda qualcosa di scultoreo. Gli elementi rappresentati acquisiscono un peso ma nell’insieme risultano comunque essere opere fluide, leggere e giocose. L’olio diventa una sostanza presente, capace di creare profondità e volume. La sporgenza delle forme indefinite crea un gioco di luci, ombre, geometrie, in grado di essere percepiti come elementi reali e consistenti.
È lo stesso artista a raccontare dell’utilizzo di tubetti su tubetti di colore, spesso spremuti direttamente sulla tela, per ottenere il risultato desiderato. Le sue opere diventano una vera e propria ricerca sulla materialità della pittura. Nel suo percorso Jigger Cruz è partito dalla pittura figurativa, tuttavia nelle opere attuali questo richiamo non è più presente e troviamo infatti intrecci di forme astratte e colori che creano un gioco simbolico ed emozionale. Tali elementi non rimangono semplici elementi ma “nel loro insieme, hanno una propria narrazione e soprattutto una particolare movenza e gestualità nel modo in cui evolvono sulla tela”.
È interessante osservare questa fusione tra pittura e scultura, la tridimensionalità della tela, l’arte di creare dimensioni con il solo colore. Questi lavori diventano un invito a riflettere sulla percezione e l’interpretazione dell’arte.
Jigger Cruz si conferma come tra i principali esponenti della nuova generazione di artisti filippini di matrice astratta e informale ad oggi affermata. La mostra prosegue fino al prossimo 17 settembre.