Con oltre il 90% degli impianti sportivi in uso derivanti da lavori di ristrutturazione o adeguamento di strutture esistenti, oppure concepiti come temporanei, questa edizione delle Olimpiadi si distingue per un approccio più sostenibile e meno invasivo rispetto al passato.
Negli ultimi decenni, le città ospitanti i Giochi Olimpici hanno spesso affrontato eredità edilizie controverse e difficili da gestire. In risposta a queste problematiche, Parigi ha deciso di puntare su una combinazione di allestimenti reversibili e su un ridotto numero di interventi ex novo. Questa strategia non solo mira a contenere i costi, ma anche a minimizzare l’impatto ambientale e a favorire una maggiore integrazione delle strutture temporanee nel contesto urbano esistente.
Uno degli esempi più emblematici di questa filosofia è rappresentato dall’allestimento di impianti sportivi in luoghi simbolo della città, come la Reggia di Versailles e il rinato Grand Palais. Questi spazi storici saranno trasformati temporaneamente per ospitare competizioni olimpiche, senza compromettere la loro integrità a lungo termine.
Tra le poche nuove costruzioni realizzate per i Giochi di Parigi 2024, spicca l’Olympic Aquatics Centre a Saint-Denis. Progettato dagli studi VenhoevenCS e Ateliers 2/3/4/, questo centro acquatico rappresenta un esempio di architettura moderna e sostenibile, pensato per soddisfare le esigenze delle competizioni olimpiche e paralimpiche, ma anche per essere integrato nel tessuto urbano di Saint-Denis una volta conclusi i Giochi.
Un altro intervento significativo è quello del villaggio olimpico e paralimpico. Sviluppato a partire dal masterplan di Dominique Perrault Architecture, il villaggio si estende su una superficie di cinquantadue ettari. Questo nuovo quartiere sarà destinato a ospitare gli atleti durante i Giochi e successivamente sarà riconvertito in un’area residenziale e commerciale, contribuendo alla riqualificazione urbana della zona e offrendo nuovi spazi abitativi e servizi per la comunità locale.