La mostra “Cari agli dèi: l’età giovane e la rivoluzione nelle arti” in corso a Villa d’Este fino al 3 novembre 2024, curata da Andrea Bruciati e organizzata dall’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ, rende omaggio a grandi artisti scomparsi prematuramente. Il titolo trae ispirazione da un verso del commediografo greco Menandro, evocando la tematica della morte prematura e la consapevolezza che gli dèi abbiano voluto questi giovani talenti vicino a sé, riconoscendone il valore.
L’esposizione tocca vari campi dell’arte, dalla pittura alla musica, dalla poesia al cinema alla fotografia, mettendo in luce come questi artisti abbiano rivoluzionato il linguaggio contemporaneo con il loro lavoro. Tra i protagonisti figurano Umberto Boccioni, Antonio Sant’Elia, Scipione, Yves Klein, Piero Manzoni, Pino Pascali, Francesca Woodman e Andrea Pazienza.
Umberto Boccioni è rappresentato dalla “Sintesi plastica di figura seduta (Silvia)”, un’opera del 1915 proveniente dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Questo lavoro evidenzia il ritorno alla figurazione nella fase più tarda dell’attività dell’artista futurista. Antonio Sant’Elia è presente con “Edificio monumentale” (1914), un esempio delle sue visioni architettoniche futuriste, custodito nella Pinacoteca Civica di Como.
Scipione, noto anche come Gino Bonichi, contribuisce con “Uomini che si voltano” del 1930, un’opera che sottolinea la sua capacità di esprimere intense emozioni. Yves Klein è rappresentato dall'”International Klein Blue 199” del 1958, un’opera che utilizza il pigmento puro di blu oltremare sviluppato dall’artista stesso e suo tratto distintivo.
Piero Manzoni, con la sua provocatoria “Merda d’artista” del 1961 e le “8 Tavole di accertamento” del 1962, sfida le convenzioni artistiche e stimola la riflessione critica. La “Linea di lunghezza infinita” del 1960, appartenente alla serie delle Linee, dimostra l’ambizione dell’artista di andare oltre l’immaginazione. Pino Pascali è presente con diverse opere, tra cui “Le mignotte” del 1961, che riflettono il suo stile distintivo e la sua capacità di innovazione.
Francesca Woodman, con il disegno a matita “Posso fare qualcosa per te” del 1977, offre uno sguardo intimo e delicato sulla sua sensibilità artistica. Sono esposti anche due ritratti della Woodman a Roma, realizzati dal fotografo Stephan Brigidi e provenienti dal Museo del Louvre di Roma.
Andrea Pazienza, con “Zanardi Davide & Golia” del 1983, rappresenta l’apice della sua produzione grafica e la sua influenza nel mondo del fumetto italiano. Questa opera, proveniente dalla Fondazione Pescarabruzzo di Pescara, riflette il suo stile e la sua capacità di catturare la complessità dell’animo umano.