Brownsville, Texas, una cittadina molto vicina a Starbase, la base operativa di SpaceX. Una Tesla Cybertruck appare all’orizzonte, trainando qualcosa di inusuale: un gigantesco busto di Elon Musk. Non si tratta di una semplice bravata, ma di un vero e proprio di un progetto “pseudo-artistico”.
L’idea è nata da un “disegno maldestro” condiviso su Reddit circa sei anni fa, un’immagine che è diventata rapidamente un meme popolare grazie alla sua goffa rappresentazione del CEO di Tesla e SpaceX. Il disegno, che è stato accompagnato dallo slogan “Occupy Mars”, è rimasto impresso nell’immaginario collettivo fino a ispirare Louis XXII, lo pseudonimo di un imprenditore tech francese la cui vera identità resta un mistero, a trasformare quel meme in una scultura tridimensionale.
Louis, co-fondatore del progetto ElonRWA, un’iniziativa che mira a trasformare i meme in asset reali e a sviluppare progetti NFT autentici, ha collaborato con il collettivo artistico FeistyDAO e un’azienda dello Utah per produrre la scultura in schiuma e fibra di vetro, dipinta con un effetto bronzo per conferirle un aspetto maestoso. L’intero processo ha richiesto circa un mese, culminando in una statua che è tutt’altro che una celebrazione di Musk: è la consacrazione di quel prodotto culturale dell’odierno homo ludens, ovvero il meme. Nato come un frammento destinato a dissolversi nell’infinito flusso di informazioni, il meme viene in questo caso solidificato, trasformato in un oggetto tangibile che può essere osservato e contemplato.
La forma è poi quella tipica del busto, che tanto ha ispirato una recente cultura pop che ancora stancamente cerca di trasformare icone e miti contemporanei in oggetti preziosi, sexy, levigati, come direbbe Byung-Chul Han. Una certa pigrizia creativa in cui risulta più facile affastellare citazioni pseudoironiche piuttosto che farsi demiurghi/portatori di nuove realtà.
Come se non bastasse, FeistyDAO aveva già commissionato un murale basato sullo stesso meme, dipinto da Carlos Manuel Guerrero a sempre Brownsville. Due operazioni queste, che mirano a riportare l’attenzione sul mondo agonizzante degli NFT, che tanto, forse, è stato danneggiato da questi momenti di “pigrizia creativa”.