A conclusione della Milano Fashion Week, è tempo di volare a Parigi. A partire da lunedì 23 Settembre, fino a Martedì 1 Ottobre, ha avuto inizio la Women’s Wear Spring/Summer 2025.
Ed è con uno dei suoi couturier più celebri che la capitale francese esalta una bellezza sofisticata in grado di adattarsi ad ogni singola occasione d’uso. Immersi all’interno di una visione della moda così dispersiva, dove tutto è concesso senza alcuna regola, è grazie a Saint Laurent che per un attimo tutto appare corretto e rispettoso.
Viene nuovamente dato potere e valore a ciascun momento della giornata, aspetto apparentemente scontato, ma mai abbastanza; attimi che richiedono formalità e serietà, ed altri dedicati invece alle serate più colorate, eleganti e femminili. Anthony Vaccarello, direttore creativo della maison dal 2016, decide di costruire una collezione in nome del grande Yves Saint Laurent. Una personalità unica nel suo genere, per questo inconfondibile agli occhi dei più esperti, che viene raffigurata in tutta la sua eleganza in passerella.
La sua è stata da sempre una moda all’insegna di una femminilità decisa e libera, in cui la donna riusciva a dare voce al suo essere anche attraverso uno smoking o un tailleur maschile. È per questo che sfilano completi, camicie e cravatte, trench e cappotti in pelle, il tutto caratterizzato da colori neutri e classici, un palese esempio di come il guardaroba maschile possa conferire potere all’innata eleganza femminile. Non viene per questo a mancare il suo animo sofisticato, semplicemente si mostra attraverso una nuova faccia. Il power suit da giorno lascia spazio anche alle serate più accese; i colori si rendono dunque più vivaci e si accostano tra di loro attraverso contrasti estrosi, le gonne sono a balze e accompagnate da giacche damascate, e i minidress si vestono di pizzo e colli alti in stile vittoriano.
Per questa Spring/Summer 2025 si è inoltre rivista in passerella Bella Hadid, da un po’ di tempo ormai testimonial del brand. Anche lei vestita con un elegante suit oversize, capelli raccolti, un make-up quasi invisibile e occhiali da vista dalla montatura piuttosto maschile. Paradossalmente, un lavoro di sottrazione che aggiunge, quello di Vaccarello; una collezione che mostra come con poco sia possibile conferire significato e impressionare in egual misura.