È stato scoperto un cucciolo di tigre dai denti a sciabola congelato per 37.000 anni, completo di pelliccia e baffi.

Titolo: Un cucciolo di tigre dai denti a sciabola, congelato per 37.000 anni, emerge intatto dal permafrost siberiano: pelliccia e baffi inclusi.

In una svolta stupefacente per l’archeologia moderna, è stato scoperto un rarissimo cucciolo di tigre dai denti a sciabola superbamente conservato nel permafrost siberiano, congelato in un’arca di ghiaccio ci cullava da oltre 37.000 anni. La scoperta, che offre un’insolita vista ravvicinata di un predatore estinto dall’era glaciale, aggiunge un altro prezioso tassello alla nostra sempre crescente comprensione di questa affascinante specie ormai scomparsa.

Il cucciolo, soprannominato “Badyarikha Mummy”, include la metà anteriore dell’animale ben conservata, compresi morbidi e spessi peli di un castano folto. Gli esperti hanno definito la conservazione della sua pelliccia “l’aspetto più sorprendente” della scoperta. All’interno dello stesso blocco di ghiaccio erano contenute ossa pelviche e delle zampe. L’animale fu scoperto nella Repubblica Russa di Sakha, chiamata anche Yakutia, sul fiume Badyarikha, da cui deriva il soprannome.

Una delle questioni più affascinanti della scoperta è come la giovane tigre abbia fatto fine dei suoi giorni, data la segmentazione del suo corpo. Nonostante i vari interrogativi che ancora rimbalzano tra la comunità scientifica, la scoperta archeologica del cucciolo di tigre dai denti a sciabola resta un tesoro di inestimabile valore per la paleontologia contemporanea.

É estremamente raro, infatti, trovare resti così ben conservati di mammiferi risalenti a tanto tempo fa (l’era del Pleistocene, quando gli ultimi mammut popolavano la Terra e si realizzarono le prime opere d’arte rupestre). Le precedenti ricerca su questi animali erano basate esclusivamente su ossa o fossili.

I dettagliati scansione TC del piccolo predatore congelato hanno confermato l’appartenenza al genere Homotherium latidens – l’ultima stirpe di tigri dai denti a sciabola sulla terra. Questi mammiferi si estinsero oltre 10.000 anni fa, dopo la fine dell’ultima era glaciale, nonostante fossero diffusi in America, Africa ed Europa. La scoperta del cucciolo nel permafrost siberiano conferma la presenza di questi animali anche in Asia.

Nei laboratori dell’Accademia delle Scienze di Mosca, i ricercatori hanno potuto stabilire, grazie alla tecnica della datazione al radiocarbonio, che il cucciolo visse tra 35.471 e 37.019 anni fa. Ma le sorprese non erano finite, il perfetto grado di conservazione dell’animale ha permesso infatti un accurato confronto con i resti moderni di un cucciolo di leone di tre settimane. Questo confronto ha evidenziato le “notevoli differenze” tra le due specie, confermando ancora una volta l’unicità della tigre dai denti a sciabola.

Il cucciolo aveva un labbro superiore largo e una premaxilla (osso del mascellare superiore) ingrandita, che avrebbe permesso la crescita degli iconici incisivi protrusi in età adulta, caratteristica da cui deriva il nome “denti a sciabola”. Le impronte delle sue zampe erano quadrate, a differenza di quelle rotonde dei felini moderni, e mancavano completamente di cuscinetti carpali (sul polso), che avrebbero potuto svilupparsi per aiutarli a muoversi nelle tundre innevate.

Il ritrovamento del cucciolo di tigre dai denti a sciabola offre un’opportunità unica per studiare direttamente un mammifero estinto “che non ha analoghi nella fauna moderna”. I ricercatori prevedono ora di studiare il DNA del cucciolo, nella speranza di scoprire altri resti di Homotherium nella regione.

Questa scoperta è un monito per noi, un promemoria vivente della fragilità del nostro ecosistema e dei tesori nascosti che esso può ancora celare, soprattutto nei rari angoli incontaminati del nostro pianeta, come le distese di permafrost siberiano.

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