Wayne McGregor è un nome che non può sfuggire quando si parla di innovazione nel campo della danza. Si è distinto per il suo continuo desiderio di spingere i confini del linguaggio coreografico, integrando riferimenti letterari, visivi e una significativa quantità di tecnologia contemporanea nelle sue produzioni. In oltre due decenni di carriera, McGregor ha realizzato oltre trenta opere, tra cui il rivoluzionario balletto Sci-Fi ‘MaddAddam’ che ha debuttato quest’anno. Ma non è solo sul palcoscenico che McGregor è attivamente impegnato nell’espansione dell’orizzonte artistico: è profondamente preoccupato per il futuro dell’educazione alle arti e solleva quest’importante questione ogni volta che può.
Wayne McGregor è autore di una danza che, nel corso degli anni, ha saputo indagare le possibilità del corpo umano, presentando al pubblico una sintesi tra tradizione e contemporaneità. Le sue coreografie si contraddistinguono per l’alta tecnica, la velocità e la complessità del movimento, per una fisicità raffinata che porta i danzatori a superare i loro limiti. Non si tratta solo di spettacoli di danza, ma vere e proprie esperienze sensoriali in cui ogni elemento – musica, luci, scenografia – contribuisce a creare atmosfere suggestive.
Il 2006 rappresenta un punto di svolta nella sua carriera: viene nominato coreografo residente al The Royal Ballet, diventando il primo a ricoprire l’incarico proveniente da uno sfondo di danza contemporanea. Da allora, le sue innovazioni nel campo della danza e della performance dal vivo non si sono mai fermate. Ha portato sul palco del Royal Opera House elementi visivi provenienti da artisti di rilevanza mondiale come Carmen Herrera, Tacita Dean e Edmund de Waal e ha trovato modi innovativi per dare vita alla letteratura attraverso la danza.
Uno dei lavori più celebri di McGregor, ‘Woolf Works’, è nato nel 2015 come tributo alla scrittrice Virginia Woolf. L’opera è un adattamento coreografico dei romanzi, delle lettere, degli saggi e dei diari di Woolf, in cui la delicata scrittura della autrice britannica sfocia in un flusso poetico di movimenti sul palcoscenico. Di grande impatto è stata anche ‘MaddAddam’, il balletto Sci-Fi che ha ricevuto elogi da parte della critica. Basato sulla trilogia distopica di Margaret Atwood, l’opera unisce elementi di danza, teatro e tecnologia in un’affascinante sintesi artistica.
Wayne McGregor è anche un attento osservatore dell’attuale situazione dell’istruzione artistica. Mette in evidenza come ci sia un’urgenza di proteggere le arti nelle scuole britanniche, evidenziando una grave diminuzione del numero di giovani che accedono alle qualifiche di danza. La sua preoccupazione rivela una profonda consapevolezza del ruolo fondamentale che l’arte e la creatività svolgono nella formazione dell’individuo.
Per il futuro, McGregor non rinuncia a seguire i talenti emergenti nel mondo dell’arte. Il suo occhio è puntato su Nubya Garcia, un tenore sassofonista candidato a diventare uno dei protagonisti della scena jazz di Londra. La sua attenzione verso i nuovi talenti non è altro che la conferma di un atteggiamento curioso e attento verso le innovazioni, che ha contraddistinto tutta la sua carriera.
Con il suo incessante desiderio di innovazione e la sua profonda preoccupazione per l’istruzione alle arti, Wayne McGregor dimostra di essere un artista impegnato e sensibile, capace di individuare le problematiche del presente e proiettarsi con coraggio verso il futuro.