Il prossimo 23 gennaio, la Galleria Deodato Arte di Milano ospiterà Vivere ad Arte, un evento che ridisegna il confine tra arte, architettura e comunità. Questo progetto, frutto della visione di UpTown Milano, celebra il potere trasformativo dell’arte contemporanea come strumento per ridefinire gli spazi e la loro relazione con chi li vive. Protagonisti della serata saranno Mr. Savethewall e Tomoko Nagao, due artisti capaci di esplorare con audacia il linguaggio della creatività come medium per raccontare storie, identità e visioni collettive.
Cuore pulsante dell’evento è Lifeshot, un progetto che si distingue per il suo carattere profondamente introspettivo. Mr. Savethewall ha dato forma a un percorso artistico che si insinua nel vissuto delle persone, trasformando le loro esperienze in ritratti visivi che vanno oltre la superficie. Con la collaborazione del fotografo Emanuele Scilleri e del video operatore Piergiorgio Perretta, ogni opera diventa una finestra sull’identità e sull’emozione, catturando non solo la presenza fisica, ma anche il sottile intreccio di memorie e desideri. Non si tratta di un semplice processo creativo, ma di un’esperienza che sfida il tempo e lo spazio, esplorando ciò che rende unica ogni esistenza.
A questa visione intimista si affianca Arte in Cantiere, un laboratorio a cielo aperto che ha trasformato per quattro weekend i luoghi in costruzione della residenza Feel UpTown in un epicentro di sperimentazione artistica. Mr. Savethewall e Tomoko Nagao hanno animato questi spazi con performance dal vivo, generando opere che saranno esposte per la prima volta il 23 gennaio. Questi lavori, concepiti in un dialogo diretto tra gesto artistico e ambiente architettonico, ridefiniscono gli spazi comuni di Feel UpTown, trasformandoli in luoghi di connessione e contemplazione.
La serata sarà molto più di un’esposizione: sarà un invito a immergersi in un processo di scoperta in cui l’arte non si limita a decorare, ma plasma e arricchisce la vita quotidiana. La presenza di Mr. Savethewall e Tomoko Nagao, insieme alla cornice vibrante della Galleria Deodato Arte, farà da catalizzatore per riflessioni sul valore dell’abitare e sulle narrazioni che si intrecciano nei luoghi che definiamo casa. Ogni opera esposta sarà una tessera di un mosaico collettivo, in cui storie personali e identità collettive si incontrano e si trasformano.
Vivere ad Arte rappresenta inoltre il coronamento del primo anno di UpTown Luogo d’Arte, un’iniziativa che ha ridefinito il rapporto tra cultura e urbanistica. UpTown Milano è diventato un museo a cielo aperto, un luogo in cui l’arte dialoga con l’architettura e si intreccia al tessuto umano che anima il quartiere. Come ha dichiarato Attilio Di Cunto, Amministratore Delegato di EuroMilano, l’arte contemporanea è stata fondamentale nel creare una rete di connessioni sociali e culturali che ha migliorato la qualità degli spazi e, con essa, quella della vita dei residenti.
La collaborazione con Deodato Arte segna un passo decisivo in questa direzione, dimostrando che l’arte può liberarsi delle barriere istituzionali per diventare una parte viva e pulsante del quotidiano. Deodato Salafia, fondatore della galleria, ha sottolineato come l’entusiasmo della comunità confermi la necessità di un’arte accessibile, che superi i confini delle gallerie per plasmare l’identità degli spazi urbani.
Il 23 gennaio non sarà solo un evento, ma un momento per esplorare il futuro di un’arte che non si limita a rappresentare, ma che agisce e trasforma. Vivere ad Arte spinge lo spettatore a riconsiderare il ruolo dell’arte nella costruzione di una comunità, ponendola al centro di una visione che non è semplicemente estetica, ma profondamente umana. Le opere di Mr. Savethewall e Tomoko Nagao incarnano un dialogo tra il sé e l’altro, tra il privato e il pubblico, tra il passato e il futuro, intrecciando in ogni gesto creativo una nuova prospettiva sull’abitare.
In un’epoca di frammentazione sociale e crisi identitaria, progetti come questo dimostrano come la cultura possa essere un linguaggio universale, capace di rispondere a bisogni concreti e spirituali. Ogni opera esposta testimonia il successo di un dialogo che non si ferma alla superficie, ma si radica profondamente nei luoghi e nelle persone, creando uno spazio condiviso in cui bellezza, emozione e riflessione coesistono.