Gianfranco Baruchello. Mondi Possibili: dialoghi tra passato e contemporaneità a Villa Farnesina

Dal 25 gennaio al 3 maggio 2025, Villa Farnesina a Roma ospita la mostra Gianfranco Baruchello. Mondi Possibili, un progetto che intreccia il lavoro dell’artista recentemente scomparso (1924-2023) con i cicli pittorici della storica villa, creando un dialogo tra passato e presente. Curata da Carla Subrizi in collaborazione con la Fondazione Baruchello, la mostra si svolge parallelamente al Convegno Internazionale di Studi sull’opera dell’artista, organizzato il 23 e 24 gennaio 2025 presso l’Accademia dei Lincei. Baruchello, con un percorso creativo lungo oltre sette decenni, ha sviluppato un linguaggio artistico che si è sempre posto come alternativa critica ai grandi sistemi della storia, della politica e dell’ideologia. In questa mostra, la sua opera si confronta con la Villa Farnesina, creando nuove connessioni tra epoche e immaginari differenti.

Le opere di Baruchello, realizzate in una varietà di media tra cui pittura, installazione, scultura e immagini in movimento, dialogano con i temi centrali dei cicli pittorici della villa: storia, sogno, inconscio e ambiente. Questo confronto si manifesta in modi sorprendenti, come nella Loggia di Galatea, dove Il Fiume (1982-1983) si affianca all’affresco di Raffaello. Se Raffaello racconta la figura mitica di Galatea attraverso le Metamorfosi di Ovidio, Baruchello rappresenta il fiume come un percorso ostacolato e frammentato, metafora delle sfide ambientali e sociali del nostro tempo. Questa giustapposizione solleva interrogativi su temi attuali e universali, come il rapporto tra uomo e natura e le conseguenze delle alterazioni ambientali.

Ogni ambiente della Villa Farnesina offre una cornice unica per le opere di Baruchello, arricchendo il dialogo tra passato e contemporaneità. Nella Sala del Fregio, Una Casa in fil di ferro (1975) riflette sulla fragilità e precarietà della dimora come simbolo esistenziale, mentre nella Sala delle Nozze di Alessandro Magno e Roxane, il Monumento ai non eroi (1962) rende omaggio a coloro che sono stati dimenticati dalla storia. Nella Saletta pompeiana, Oh, Rocky Mountains Columbine (1966) si confronta con la complessità stratificata dei cicli pittorici della villa, riducendo questa ricchezza a una misura più intima e riflessiva. Nella Loggia di Amore e Psiche, la serie Murmur (2015) si concentra sulla rappresentazione di teste apribili, che rivelano un universo interiore fatto di memoria, psiche e territori ancora inesplorati.

La dimensione esterna della villa accoglie Giftpflanzen, Gefahr! (Piante velenose, Pericolo!) (2009), un’opera che trasforma il giardino storico in uno spazio ambiguo, dove bellezza e pericolo convivono, richiamando l’attenzione sul delicato equilibrio tra seduzione e minaccia. Infine, nella Sala 5, Rilievo ideale (1965) dialoga con le pareti in restauro, che rivelano le stratificazioni pittoriche del passato, creando un legame tra memoria storica e visione contemporanea.

L’intera mostra è attraversata da una riflessione sulla natura del tempo e della storia. Baruchello esplora i mondi possibili, dove il passato ritorna a vivere nella contemporaneità e il presente si configura come incursione nel già stato. Le sequenze temporali si interrompono, creando nuove narrazioni che indagano ciò che è rimasto inosservato o inesplorato. Politica e poetica si fondono nelle opere dell’artista, che restituisce alla storia una dimensione aperta, in cui il già accaduto non è mai concluso, ma diventa uno spazio da interrogare e ripensare.

Gianfranco Baruchello. Mondi Possibili invita i visitatori a guardare oltre le apparenze, esplorando i temi della casa, del paesaggio, della psiche e della geografia con uno sguardo che sfida le convenzioni e propone nuove interpretazioni. Villa Farnesina diventa il luogo in cui epoche diverse si incontrano, creando un dialogo che supera i confini temporali e spaziali. Il risultato è un’esperienza unica, in cui il passato non è solo un patrimonio da conservare, ma un interlocutore attivo con cui confrontarsi per immaginare il futuro.

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