Vanessa Beecroft firma la regia del film di Kanye West con protagonista sua moglie Bianca Censori

La discussa coppia formata dal rapper statunitense e dalla modella australiana si dà al cinema con “Biancami”, un film diretto dall’artista italiana Vanessa Beecroft…

Che YE, al secolo Kanye West, sia un genio della comunicazione c’è poco da discutere. Che sappia sempre come stupire e far parlare di sé anche. Dopo aver catturato l’attenzione globale ai Grammy con lo scandaloso “The Invisible Dress”, indossato dalla moglie Bianca Censori, per lanciare la futura linea di abiti Yzy ed aver mandato in tilt la piattaforma X in una sola notte con decine di post pieni di insulti razzisti, antisemiti e sessisti, il rapper statunitense torna al centro dell’attenzione mediatica con un nuovo progetto: Biancami, un film sulla moda con protagonista sua moglie la cui regia è affidata all’artista italiana Vanessa Beecroft. 

Il film

Poche le informazioni trapelate sul film, la cui uscita nelle sale è prevista per novembre 2025. Si sa che si tratta di un film sulla moda che ha per protagonista la moglie di Kanye West, Bianca Censori, ed un intero cast al femminile. La pellicola è stata girata tra il Giappone, l’Italia e la Spagna per un costo di 25 milioni di dollari sostenuto interamente da West. 

La notizia è stata tenuta segreta a lungo. Solo recentemente Kanye West, che della pellicola è il produttore, ha condiviso su Instagram una foto della moglie, Bianca Censori, distesa nuda di spalle con una parrucca di capelli biondi, accompagnata dalla didascalia: “Sono così orgoglioso che mia moglie abbia recitato nel suo primo film” per annunciare da lì a qualche ora la première del film.

Originale anche la location scelta per l’evento: un magazzino nella zona di Koreatown a Los Angeles. Bianca Censori è arrivata al luogo della prima con un outfit insolito composto da un mantello nero e una mascherina sul volto in netto contrasto rispetto alle immagini di nudo presenti nella pellicola e trapelate fino ad ora. In realtà più che una vera e propria anteprima si è trattato di una grande installazione visiva in cui sono stati trasmessi alcuni frame della pellicola nei quali la protagonista è quasi sempre nuda. Un’ottima trovata pubblicitaria per accrescere la curiosità intorno al film. 

La visione di Vanessa Beecroft

Fin dalle prime immagini emerge chiaramente il tratto distintivo di Vanessa Beecroft che ne definisce l’estetica. L’artista genovese racconta da sempre i corpi delle donne: li mette in scena, li mostra vulnerabili nella loro nudità, eppure potenti. Beecroft è conosciuta per le sue performance artistiche che esplorano la relazione tra il corpo, la bellezza e la vulnerabilità. Dei tableaux vivants che spesso coinvolgono modelle, nude o vestite, in modalità che sfidano le convenzioni estetiche. La sua poetica si concentra sull’idea di esposizione e sull’analisi delle dinamiche sociali e culturali legate all’identità e alla femminilità. Le sue ragazze – che siano vestite o svestite – sono perturbanti: così simili l’una alle altre, eppure cosi diverse.

Il rapporto tra Beecroft e West

Non è la prima volta che Beecroft e West collaborano. Il rapper ha descritto l’artista come il suo “alter-ego al femminile”, suggerendo una sinergia creativa che va oltre il semplice lavoro artistico. Una vera e propria partnership che si è articolata negli anni attraverso più collaborazioni. L’inizio del loro rapporto risale al lontano 2008 quando West presenta l’album 808s & heartbreak con un listening party presso la ACE Gallery di Los Angeles accompagnato da una performance artistica di Beecroft: modelle nude, ferme ed in silenzio, a formare un cuore con lo scopo di spingere il pubblico a riflettere sui temi della perdita, dell’isolamento e della vulnerabilità affrontati nell’album.

Qualche anno dopo, nel 2015, Kanye ha presentato a New York la sua prima collezione moda, YEEZY Season 1, creata in collaborazione con Adidas. La sfilata ha visto una performance live di Vanessa Beecroft dal sapore un po’ androgino con i modelli che indossavano calze effetto nude, reggiseni sportivi, giubbotti, bomber, T-shirt e pantaloni della tuta. Iconica la copertina di GQ Italia, pubblicata nel maggio del 2019 in corrispondenza con l’apertura della 58a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, e firmata da Vanessa Beecroft che ha scelto di ritrarre Kanye West per raffigurare la sua visione dell’uomo contemporaneo. Non un ritratto qualsiasi ma un reportage fotografico di un Sunday Service, la misteriosa performance collettiva su invito che il rapper ha organizzato nella sua casa e in location private, fino all’unica performance pubblica che ha avuto luogo a Coachella, il festival musicale più famoso del pianeta.

Provocazione o strategia di Marketing?

Che si tratti di musica, arte, cinema, moda, performance, fotografia, la provocazione si rivela una strategia di marketing efficace. In un’epoca in cui l’attenzione è una merce preziosa, le scelte audaci di West e Beecroft sono destinanti a catturare l’interesse del pubblico e dei media. Anche la nudità, in questo contesto, non è solo un elemento visivo, ma è il simbolo di una questione più ampia legata ai temi della libertà, dell’identità e della rappresentazione del corpo femminile. La provocazione diventa, quindi, un mezzo per attirare l’attenzione, ma anche per invitare a riflettere su temi decisamente più complessi. Quello della nudità ricercata, esibita, sovraesposta, in primis. Alla base di Biancami pare esserci l’idea che “non sia naturale che gli esseri umani si vergognino della nudità” e che “l’oscenità sia solo nella mente”. Basterà questo per rendere il film un capolavoro? Non ci resta che aspettare il prossimo autunno. 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno