7 Instagram Residencies del momento!

A quanto pare Instagram, il social network più utilizzato in ambito artistico, sta  dimostrando di poter offrire delle opportunità molto reali per artisti e curatori.

Con 800 milioni di utenti,  Instagram è rapidamente diventato uno strumento prezioso per la promozione e la fruizione dell’arte, nonché mezzo utilissimo per essere sempre aggiornati  sulle tendenze del momento. Da semplice vetrina, ora la piattaforma sta diventando anche un hub destinato ad ospitare le residenze d’artista.

Il potere del successo di Instagram non è passato inosservato dalle istituzioni culturali tanto che alcune organizzazioni hanno dato il via allo sviluppo di vere e proprie residenze virtuali. Alcune di queste e-residency offrono agli artisti il completo controllo sull’ Instagram feed del profilo dell’organizzazione; mentre altre invitano gli artisti a usare l’app per diffondere e promuovere le proprie opere d’arte. Indipendentemente dalle modalità di svolgimento, le residenze digitali hanno una cosa in comune: l’unico strumento essenziale è uno smartphone.

Di seguito, abbiamo raggruppato sette e-residence internazionali progettate per aiutare gli artisti a raggiungere nuovi segmenti di pubblico e rendere Instagram uno strumento essenziale della loro strategia comunicativa.

1. Los Angeles County Museum of Art, @lacma

LACMA, Los Angeles County Museum of Art | Courtesy of artnews.com

Nel luglio 2017, il LACMA di Los Angeles ha annunciato l’inaugurazione della sua prima residenza digitale. Il #LACMAInstaResidency è un programma sperimentale che ha dato a Angeleno Guadalupe Rosales (@veterans_and_rucas e @map_pointz) il pieno controllo creativo dei feed del museo. Quello che era iniziato come un progetto a breve termine è stato esteso a un’acquisizione digitale di 12 settimane che alla fine ha portato a 15.000 nuovi follower su Instagram per il museo.

 

2. Arts Catalyst UK, @artscatalyst

P F-SD from Korallia Stergides on Vimeo.

Un’organizzazione che si concentra sulla convergenza tra arte e scienza, Arts Catalyst ha commissionato dal 1995 oltre 140 progetti artistici. La residenza su Instagram viene assegnata ad artisti il cui lavoro esplora il nesso tra cultura visiva e scienza. L’attuale artista in residenza, Korallia Stergides, sta usando la piattaforma per documentare la sua serie “Fishing the Kourkouna”, tracciando un’attività di pesca comunitaria che ha avuto origine dallo spostamento di suo padre dopo l’invasione turca di Cipro.

L’attuale digital resident è  Korallia Stergides : “ΠΡΟΣΦΥΓΟΠΟΥΛΑ (PROSFIGOPOULLA).”
Per più info: artscatalyst.org

 

3. Co-Lab Projects, @colabprojectsbitres 

Co Lab Project, #bitres artist Lydia Garcia | Courtesy of co-labprojects.org

Co-Lab Projects è una galleria senza scopo di lucro fondata nel 2008 ad Austin, in Texas. Oltre allo spazio fisico della galleria, l’artista Sean Ripple ha avviato il programma #bitres nel 2014 per offrire agli artisti pieno controllo creativo sui feed della galleria per un mese. Il curatore Vladimir Mejia ha dichiarato ad Artnet: “Incoraggiamo gli artisti a pensare allo schermo dello smartphone come uno spazio tradizionale della galleria. Li aiutiamo a considerare i parametri, i tempi, le caratteristiche dell’ app per promuovere una qualsiasi forma d’arte nel regno digitale. “

L’attuale #bitres artist, Lydia Garcia ;
le application per  Co-Lab Projects online

 

4. East Bristol Contemporary, @ebcontemporary 

Doireann Ní Ghrioghair at MART Gallery, Dublin | Courtesy of visualartists.ie

Lo spazio gestito da artisti con sede nel Trinity Center di Bristol ha come mission fornire supporto e opportunità agli artisti che lavorano nell’area del sud-ovest dell’Inghilterra. Le residenze digitali della durata di un mese consentono l’uso creativo del feed. Gli artisti sono inoltre invitati ad esplorare la documentazione di opere site-specific o semplicemente a raggiungere un pubblico più ampio.

L’attuale Instagram resident è Doireann Ní Ghrioghair ;
Per più info visitata il sito web

 

5. Elika Gallery, @elikagallery 

The Flight of 243 Bougainvillea from Catriona Gallagher on Vimeo.

Questa galleria d’arte ad Atene, in Grecia, ha inaugurato le residenze su Instagram a ottobre 2016 con l’obiettivo di sviluppare progetti più collaborativi con gli artisti senza dover rivedere il budget. Elika ha deciso di utilizzare la piattaforma digitale per promuovere artisti emergenti (anziché sfruttarli a fini promozionali o pubblicitari). Da allora la galleria ha continuato a invitare artisti e curatori a partecipare a progetti digitali. Il termine di residenza è in genere un mese, spesso in combinazione con spettacoli basati nello spazio fisico della galleria. Dopo una recente interruzione, tieni d’occhio le imminenti notizie sull’acquisizione.

Instagram Resident Catriona Gallagher 

 

6. SHELF, @shelf_london 

 

SHELF, Mince, group exhibition. Courtesy of shelflondon.com

SHELF è una realtà nata per iniziativa di Bex Massey e Sarah Roberts, artisti provenienti da Londra e Galles. L’organizzazione lavora con artisti e altri enti culturali in tutto il Regno Unito, concentrandosi sulle opportunità di networking per artisti e curatori. La residenza Instagram più recente si è svolta da agosto a novembre 2017 e ha visto la partecipazione di 10 artisti nel progetto intitolato “I Carried a Watermelon”.

Per più info su SHELF: (https://www.shelflondon.com/) 

 

7. OrgaOrga, @organizedorgasms 

Tell Tales, Nadine Kolodziey | Courtesy of orgaorga.net

Si tratta di un project space con sede a Magonza, in Germania. OrgaOrga lavora con gli artisti per documentare la loro vita e le loro attività in brevi periodi, esplorando i problemi del femminismo e dell’identità di genere nell’era digitale. Oltre alle residenze digitali, OrgaOrga ha recentemente ospitato “Tell Tales”, un festival artistico di due settimane che ha avuto l’obiettivo di esplorare la storia della città tedesca in contrasto con le narrazioni e le esperienze personali degli artisti.

Per più info su Orga Orga: orgaorga.net

 

 

Header Martha Rosler’s Photo Op from “Bringing the War Home: House Beautiful” (2004–2008).
per leggere l’articolo originale in inglese clicca qui

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