L’artista americana Jenny Holzer continua la sua indagine sulla parola con l’uso della realtà aumentata al Museo Guggenheim di Bilbao.
“Like Beauty in Flames”: si intitola così la nuova installazione dell’artista americana Jenny Holzer esposta al Museo Guggenheim di Bilbao, che entrerà a far parte della collezione permanente del Museo.
Un lavoro basato sulla parola, tema centrale nella produzione dell’artista, presentato però attraverso il mezzo della realtà aumentata (AR). Quest’opera, unica nel suo genere, è accessibile grazie ad un’applicazione per smartphone disponibile sia su Apple Store sia su Google Play, e fornisce tre distinte esperienze AR: due opere site-specific che coinvolgono l’architettura del Guggenheim e una terza, accessibile da qualsiasi parte del mondo.
La Holzer utilizza anche in questa occasione i cosiddetti “truism” (letteralmente “ovvietà”): stralci di testo, citazioni di libri o semplici appunti dell’artista che diventano slogan in grado di generare discussioni e dibattiti pubblici. Fin dagli anni ‘70, infatti, la ricerca sul linguaggio e la sperimentazione con la parola scritta sono stati i temi principali della sua arte accompagnata anche da una costante sperimentazione verso le più varie espressioni artistiche.
Dal 1996 Jenny Holzer proietta parole luminose su paesaggi o architetture, a memoria delle sue prime esperienze artistiche nelle strade di New York, dove era solita incollare manifesti anonimi sui quali scriveva proprio i suoi truism. Da allora non si è più fermata, e l’appropriazione del linguaggio dei media o della stampa l’ha portata a presentare messaggi su ogni supporto possibile – dai led di Times Square alle targhe di bronzo fino alle scritte incise sulle panchine di marmo. L’obiettivo è invitare lo spettatore alla riflessione con il solo atto della lettura.
Al Guggenheim di Bilbao, una versione AR di una delle caratteristiche insegne LED della Holzer è in mostra nell’atrio centrale: qui una colonna luminosa si piega e si avvolge a spirale mentre sopra di essa scorrono truism in inglese, spagnolo, basco e francese. Anche la facciata esterna del Museo diventa uno spazio dove mostrare l’opera offrendo al pubblico un’esperienza sempre diversa: i tre piani dell’edificio, con le loro continue forme concave e convesse, interagiscono con le luci al LED proiettate cambiando a seconda del punto da cui le si osserva.
Spazio e parola si uniscono anche nell’installazione site specific “Like Beauty in Flames” dedicata al tema dell’accessibilità e della fruizione pubblica delle opere d’arte.
Cover Photo Credits: ANDER GILLENEA/AFP/AFP/Getty Images via CNN.