Con “Museo Aero Solar” Tomás Saraceno porta i visitatori della Biennale di Venezia a riflettere sul tema del riuso dei materiali.
La Fondazione Aerocene in collaborazione con il celeberrimo artista Tomás Saraceno ha presentato una collezione di strutture gonfiabili chiamate Museo Aero Solar per riflettere sul tema del riciclo, soprattutto della plastica.
“Aerocene è un’era in cui vivere e respirare; uno stato senza stato, sia legato che fluttuante; un nome per il cambiamento. L’Aerocene è un’era libera dai confini e dai combustibili fossili, un immaginario comune verso una ri-alleanza etica con l’ambiente, il pianeta e la rete cosmica della vita per emergere oltre l’antropocentrismo. È un invito a cambiare i nostri atteggiamenti più dannosi attraverso modi di essere divergenti per assicurare un’atmosfera di sensibilità ecologica e la possibilità stessa di un futuro più pulito e luminoso”, ha dichiarato Tomás Saraceno in merito a questo progetto.
Il tema di quest’anno si concentra sul riuso dei materiali, in particolar modo della plastica che, se non adeguatamente riciclata, come è noto, può essere davvero dannosa per l’ambiente.
Un problema di tutti, che permette però una soluzione comune: chiunque, infatti, può costruire un “Museo Aero Solar” secondo una serie di regole che si trovano su questo sito.
L’installazione esposta alla Biennale di Venezia è stata creata collettivamente da circa 200 membri della comunità “Aerocene”.Il progetto, iniziato nel 2007, presenta una collezione in continua crescita di musei galleggianti costruiti dalla comunità di tutto il mondo.
I sacchetti di plastica riutilizzati sono tagliati, incollati e uniti insieme per creare tele su cui vengono disegnate e scritte storie e racconti personali: un invito aperto a tutti a ridurre, riutilizzare e riciclare, trasformando un qualcosa che avremo sicuramente buttato in un oggetto d’arte.
Cover Photo Credits: via Museo Aero Solar