A Milano Elisa Carutti e Miho Tanaka con “L’eterno femminino ci attira in alto accanto a sé”

Il panorama artistico contemporaneo si arricchisce di nuove prospettive con la mostra “L’eterno femminino ci attira in alto accanto a sé” di Elisa Carutti e Miho Tanaka, che ha inaugurato giovedì 23 maggio presso la Galleria Rubin di Milano alla presenza delle artiste stesse. Questo evento non solo offre un’occasione per ammirare le loro ultime creazioni, ma rappresenta anche un’interessante fusione di culture e tecniche artistiche.

Elisa Carutti, milanese d’origine, affascina il pubblico con una serie di opere grafiche che emergono da un laborioso processo di stampa. Utilizzando varie lastre di metallo come matrici, l’artista ripete passaggi al torchio creando un’integrazione di forme che, arricchite da leggere sfumature di colore, suggeriscono nuove percezioni visive. Il prodotto finale è un intricato dialogo di frammenti metallici che si intersecano, delineando una dimensione quasi onirica, dove il confine tra il materiale e l’immaginario sembra dissolversi.

Dall’altra parte, Miho Tanaka, proveniente da Yamanashi in Giappone, presenta due diverse tipologie di lavori che toccano sia la memoria che la gioia effimera. Nella serie “Frammenti di città”, l’artista raccoglie resti di mattonelle dai luoghi che ha visitato, incastonandoli in diverse pietre, ogni volta uniche. Queste opere parlano di viaggio, memoria e trasformazione, sottolineando come oggetti comuni possano acquistare un nuovo significato. Parallelamente, nei suoi “Coriandoli saluti“, utilizza acrilico e matita su tela per realizzare composizioni minimali su sfondi bianchi. Questi dipinti rappresentano una celebrazione del momento presente, una tripudio visivo di colori e forme ridotte all’essenziale.

Entrambe le artiste si districano in un ambito in cui l’arte diventa un’esperienza di reinterpretazione quotidiana, come sottolineato dal critico d’arte Arthur Danto, che ha teorizzato su come l’arte aiuti a “rimarcare” il mondo. Questo processo di “rimarcamento” è evidente nelle opere di Carutti e Tanaka, dove il quotidiano è trasfigurato in qualcosa di straordinariamente nuovo e significativo. La mostra “L’eterno femminino ci attira in alto accanto a sé” diventa quindi una metafora del potere dell’arte di innalzare, di arricchire la nostra visione quotidiana trasformando il minimo in significativo, il frammento in un tessuto narrativo completo. Attraverso questo evento, non solo celebriamo la creatività di due giovani talenti, ma riaffermiamo anche il ruolo dell’arte come strumento essenziale per comprendere e interpretare il mondo in continua evoluzione che ci circonda.

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